Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
Il vertice Ue-Turchia sui migranti e il prezzo del greggio che torna a salire
Titoli. Che strana vicenda. Due morti. Due (auto) liberati. Se le nostre informazioni in Libia sono pari a quelle che avevamo sui quattro connazionali sequestrati, meglio evitare di parlare di intelligence. In tutti i sensi. Primo caffè, Corriere della Sera: “Sette mesi di fame e paura”. E’ la storia terribile dei due sopravvissuti al sequestro in Libia. Catenaccio del Corriere che racconta la verità: “I colleghi portati via, ci siamo liberati da soli”. Quanti buchi in questa storia. E che caos in Libia. Leggere Lorenzo Cremonesi da Tripoli: “l vice-premier del governo di Tripoli, Ahmed Amhimid al Hafar, è uno degli uomini più influenti della capitale. Al Corriere ieri sera ha detto: «I corpi dei due tecnici italiani stanno per essere spediti a Roma. Questione di ore. Non mandateci cinquemila soldati: preferiamo armi, dottori e ingegneri»”. E la guerra? Sparita dal radar. Tornerà, con calma. Che fa Repubblica? Apre su Giachetti che vince a Roma, foto al centro sul rientro dei sequestrati auto-liberati, spalla sull’addio di Nancy Reagan. Il titolo più interessante di Repubblica è sul taglio basso, a sinistra: “Contesa su San Gennaro, quel tesoro è del popolo”. What? “Un decreto trasforma in religiosa la Deputazione laica che sovrintende alla cappella di San Gennaro, alle reliquie e al tesoro. E in duemila sono scesi in piazza”. Alfano, mai sfidare San Gennaro. Facciamo un rapido giro di titoli. La Stampa apre come il Corriere (saltiamo). Carlino-Nazione-Giorno vanno in filodifussione con Renzi: “Non invaderemo la Libia”. Libero ha un commento di Maurizio Belpietro che becca una crepa nello storytelling renziano: “La vedova urla il dolore per il marito morto e Renzi fa il gigione in tv”. Il Giornale ha un pezzo firmato da Fausto Biloslavo (un inviato di guerra in gamba) che rivela: “Dietro i rapimenti in Libia un terrorista passato in Italia”. Rassicurante. Buona giornata.
Petrolio. Occhio al prezzo, sta risalendo: il Brent crude è a 39 dollari il barile.
Vertice Ue-Turchia. Oggi il presidente del Consiglio Matteo Renzi sarà a Bruxelles per partecipare al vertice Ue-Turchia e poi al Consiglio europeo straordinario. Fin qui, i titoli dell’agenda e il titolo del documento che verrà presentato da Juncker: "Back To Schengen", tornare a Schengen. Il nocciolo della faccenda è l’accordo siglato a novembre (poco dopo la strage di Parigi) con Ankara per il controllo delle frontiere in cambio di 3 miliardi di euro e l’accelerazione dell’ingresso della Turchia nell’Unione. Risultato: finora non ha funzionato. Renzi aveva promesso fuoco e fiamme sul finanziamento (circa 300 milioni in quota Italia), poi l’incendio è s’è spento. L’Italia ha l’occasione di dare un appoggio alla Germania e in queste settimane i due governi hanno collaborato sul tema. Il non detto è il seguente: l’Europa affida alla Turchia – nota per il suo grande rispetto dei diritti umani - il lavoro sporco: respingere chi è in fuga dalla guerra. Lettura consigliata su Politico.
Primarie con pochi votanti. Titolo del Messaggero (caffè ar vetro obbligatorio) molto chiaro: “Vince Giachetti, pochi al voto”. Catenaccio ancor più esplicito: “Roma, alle primarie Pd flop dell’affluenza. Stimati 50 mila votanti: la metà del 2013”. Giovani? Pochi o niente. Molti anziani. A Roma, per carità, forse è un miracolo. Ma forse il Pd dovrebbe interrogarsi un po’ di più su questo dato. E c’è poco da gioire sul rito che resiste.
7 marzo. Nel 1933 nasce il gioco da tavolo più diffuso nel mondo, Monopoly.
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