Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
Noi italiani, chi siamo? Ce lo spiega l'Istat
Titoli. Lo sfoglio dei quotidiani non ha momenti epici, ci sono gli scontri a Napoli (sai che novità), tangenti per fare esami clinici (altra sconvolgente novità), qualche evasore fiscale a Panama (una vera sorpresa), liquami e rottami dell’inchiesta su Potenza, e il titolare di List cerca come un rabdomante l’acqua nel (semi)deserto: qualcosa di interessante (e istruttivo per capire come va il mondo e questa strana Italia) da leggere sui giornali. Primo caffè, Corriere della Sera: “Le nuove carte di Potenza. «Dossier per colpire Delrio»”. Ci siamo, ecco quello che serve per dare una shakerata al governo. Tutto questo non c’entra un fico secco con l’inchiesta, ma entra nelle carte e di conseguenza esce sui giornali e questo alla fine è il confermato segno dei tempi: l’importante è fare rumore, agitare sospetti. Un estratto delle intercettazioni di quello che fu il fidanzato-compagno-marito della Guidi, per capirci al volo: “Sai chi lo ha messo lì Padoan; Innocenti, l'hai capito chi glielo ha messo Padoan? Sempre quel quartierino lì. Oltre al fatto che si conoscono perché andavano a scalare insieme da vent' anni, lui De Vincenti e Padoan... ma glielo ha messo sempre quel quartierino lì... Quelle pedine, cioè De Vincenti da me, non è un caso, non è per farmi un favore, perché De Vincenti è bravo, capito? Come non hanno messo lì Piercarlo per fare un favore a Matteo, perché Piercarlo è bravo". Ecco, la nomina del ministro dell’Economia è dentro l’inchiesta su Tempa Rossa. Niente, cavoli a merenda. Carlino-Nazione-Giorno pubblicano un editoriale di Claudio Martelli che si chiude così: “Qualunque cosa significhi il traffico di influenze che avvolge e talvolta ammorba la res publica le correnti politicizzate della magistratura ne sono parte integrante”. Ma tutto questo è più che sufficiente per dare al Fatto quotidiano la possibilità di fare questo titolo: “Padoan l’ha messo lì la cricca del petrolio”. Padoan, persona di cui possiamo criticare le scelte di politica economica, ministro competente e perbene, finisce in un frullato misto che in un ristorante verrebbe respinto in cucina, ma le procure tutto tritano e servono in tavola. Cosa c’è di buono da degustare su Repubblica? Stefano Folli: “Ieri a Napoli si è avvertita per qualche ora l’eco lontana dei “boia chi molla”. Chi ha anni e memoria ricorderà la rivolta sanfedista di Reggio Calabria, le barricate nelle strade, una vera e propria insurrezione contro lo Stato aizzata e capeggiata da personaggi che rivestivano ruoli di primo piano nel potere locale e persino in Parlamento. Qualcuno ha tentato di ricreare quell’atmosfera cupa per contestare con violenza Matteo Renzi”. Che paese, cari lettori. Altro? Giro di titoli, veloce. Libero: “Volano pietre su Renzi”. La Stampa: “Petrolio, lo scontro tra il clan gemelli e gli uomini di Renzi”. Il Giornale: “Nel governo un clan di figli di p…”. Cose che servono per il domani? MF ci ricorda che abbiamo un problema da risolvere nel caveau: “Pop Vicenza, Unicredit resta garante”. Il Sole 24Ore ha la vera notizia della giornata: “Approvata la riforma delle Bcc, alle banche le garanzie sugli Npl”. C’è un piccolo problema, segnalato da Italia Oggi: “Ritorna l’anatocismo”. Cosa è? Il calcolo degli interessi sugli interessi, in varie forme. Buona giornata.
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Cosa sta realmente succedendo intorno al governo Renzi? Giuliano Ferrara sul Foglio lo spiega con la consueta efficacia e scartavetrata sincerità che invita Renzi a andare oltre lo schema di sinistra.
Come sta cambiando il partito di Renzi? Il titolare di List ha le sue idee. E si parte rileggendo (e reinterpretando) il Principe di Gramsci, il partito.
Noi italiani, chi siamo? Per sapere, per capire. Istat pubblica oggi il rapporto "Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo”. Davvero utile per chi non vuole fermarsi alle opinioni senza un dato concreto su cui appoggiarle.
Renzi e la banda larga. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi alle 12, a Palazzo Chigi, tiene una conferenza stampa sulla banda larga.
Libia Felix. Va tutto alla grande, è scoppiata la pace. Khalifa al Ghweil, capo del governo di Tripoli (quello No-Onu) non cede i poteri a Fayez al Serraj, lui dice che è ancora in carica, mentre Isis minaccia il governo di Tripoli (quello Onu) e aerei non identificati (vedere alla voce Egitto) bombardano postazioni terroristiche. In ogni caso, la Libia ha di nuovo tre governi: due a Tripoli, uno a Tobruk. Viva l’abbondanza.
Panama chi? Vabbè, sono spuntati i nomi di Barbara d’Urso e Carlo Verdone. Per sapere, per capire cosa conta e cosa no, il punto del Financial Times.
Panama Mix24. Se volete un quadro preciso del caso, con un’intervista all’ex capo del Sisde Mario Mori e molto altro, allora la puntata di oggi di Mix24 (su Radio24) è un buon ascolto. Qui.
Da Panama al… Viagra. Una delle più grandi fusioni della storia industriale, quella tra Pfizer e Allergan è andata a carte quarantotto dopo un intervento del Tesoro americano. Cosa ha scoperto Washington: che la fusione serviva anche a buttar giù il conto fiscale delle corporation. In particolare, Pzfizer per eludere le corporate tax americane stava – attraverso la fusione – spostando il suo docimilio fiscale in Irlanda dove ha sede Allergan. A quanto ammonta la fusione saltata? 160 miliardi di dollari. E non è l’unica, il conto degli stop del Tesoro americano è già a quota 376 miliardi.
7 aprile. Dante Alighieri nel 1300 si perde nella “selva oscura” e comincia il racconto della Divina Commedia.
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