Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
Renzi aspetta la partita del referendum sulla riforma costituzionale. Facebook si schiera contro Trump e Sanders
San Martino I, papa.
Titoli. Che cosa è successo? Il Parlamento ha approvato la riforma costituzionale e Renzi ha messo a segno un passaggio che da oltre trent’anni veniva discusso e mai realizzato. Il Movimento 5 stelle ha perso il suo ideologo, Gianroberto Casaleggio. Sono due eventi che segnano lo scenario politico: la fine del bicameralismo perfetto e i titoli di coda su un’era del Movimento 5 stelle. Renzi ora si prepara a giocare la partita del referendum costituzionale, decisiva. E Grillo deve provare a scrivere una nuova stagione del suo partito, non facile. La giornata si chiude (e riapre) con due svolte, facce della stessa medaglia, la politica italiana che a strappi cambia, procede a salti sulla via della contemporaneità. I giornali inchiostrano e impaginano questa realtà. Primo caffè, Corriere della Sera: “Sì alla nuova Costituzione”. E grande foto di Casaleggio. Cose da leggere? Daniele Manca ci dà una testimonianza vibrante, quella di un’amicizia che si consuma e vive da italiani, a tavola, con speranze, visioni, previsioni: “Ancora un silenzio, un sorriso e un ultimo sorso di prosecco, mangiando una torta. Sapendo che i visionari molte forse le sbagliano, ma qualcuna di sicuro l'azzeccano”. Bello. Andiamo avanti. Cosa fa Repubblica? Ci sono le tre notizie del giorno (Senato, Casaleggio e Renzi in Iran), un paio di commenti strizzatissimi in prima pagina che fanno tanto francobollo, nella scelta filatelica, il titolare di List segnala il pezzo di Guido Cranz: “Ora il vero nodo è la legge elettorale”. Riaprire la discussione sull’Italicum? Vedremo. Altro in pagina? Per gli appassionati d’arte e misteri, la storia del Caravaggio ritrovato a Tolosa (taglio basso di Repubblica) merita di esser letta. Facciamo un giro di titoli. La Stampa: “Patto sull’eredità di Casaleggio”. Fermi tutti, che cosa? Il titolo è spiegato nell’occhiello: "Poche ore dopo la scomparsa del fondatore dei 5 Stelle vertice fra il figlio Davide e Luigi Di Maio sul futuro del movimento”. Hanno deciso in due? Quelli che la trasparenza è tutto, con lo streaming o senza, poi cascano nella rappresentazione di un accordo di potere in tandem? E la base? Non si vota? Interessante. Sempre La Stampa fa un titolo di taglio (e fa bene) sulla disputa che si è aperta tra Austria e Italia. A Vienna alzano muri al confine sul Brennero: “Il governo alla Ue “Fermate l’Austria”. Carlino-Nazione-Giorno in filodiffusione: “Cambia la Costituzione”. Cose romane? Il Messaggero in prima pagina non ha alcun titolo sul Campidoglio, ma un bel pezzo di Alessandro Campi sulla riforma costituzionale c’è: “Una maggioranza parlamentare composita, intermittente e persino sgangherata, un capo di governo mai passato al vaglio degli elettori e giudicato per ciò quasi illegittimo dai suoi numerosi avversari (interni ed esterni), una giovane ministro lodata soprattutto per la sua avvenenza e sulla quale sin dal giorno del suo insediamento si sono sprecate ironie e considerazioni maligne sono riusciti a varare, con la votazione finale di ieri alla Camera, una riforma della Costituzione che cambia in modo radicale il funzionamento del nostro sistema politico-istituzionale. Chapeau, viene da dire, quale che sarà l’esito del referendum confermativo del prossimo ottobre, quando toccherà ai cittadini dare il giudizio finale su questa riforma”. Siamo vicini al traguardo del giro dei titoli. Il Fatto Quotidiano: “I 5 Stelle senza papà”. Il Giornale: “In tilt gli orfani di Casaleggio”. Libero: “Pensioni di reversibilità, ecco quelle che rischiano”. Money? MF ha un titolo da riflessioni sugli strumenti finanziari di garanzia e relative contromosse: “Ecco Atlante, ma le banche cadono”. Il Sole 24Ore apre con un’intervista al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan: “Misure decisive per il rilancio delle banche”. Buona l’idea, ma servono molti soldi, il Fondo Atlante innesca un mix di reazioni del mercato. Ieri male, stamattina bene. Buona giornata.
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Petrolio, prezzo su. Secondo gli operatori il prezzo al barile è destinato a crescere.
Renzi in Iran. Prosegue la visita del presidente del Consiglio in Iran.
Mattarella con il presidente della Germania. A Torino, alle 18 al teatro Regio, il presidente della Repubblica Federale di Germania, Joachim Gauck e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella partecipano alla sessione conclusiva della seconda edizione dell'Italian-German High Level Dialogue.
Felix Libia 1. Gli stipendi. Il governo di Al Serraj cerca di muovere le prime mosse tenendo presenti le cose che contano: il petrolio e i soldi della banca centrale. Così ha comunicato il pagamento degli stipendi pubblici di marzo. Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni nel frattempo continua a tessere la tela dell’Italia in Libia.
Felix Libia 2. I razzi. Un morto nel centro di Bengasi causato dal lancio di un razzo.
Il sirtaki finanziario della Grecia. Dopo i timori del Fondo monetario internazionale sulla tenuta dei conti e la disponibilità di cassa, il premier della Grecia, Alexis Tsipras vola a Parigi per incontrare il presidente Hollande, suo miglior alleato in Europa. Segno che il negoziato con i paesi creditori non è semplice. Un documento pubblicato da Wikileaks qualche giorno fa ha rivelato tutti i dubbi del Fmi sulla possibilità di salvare la Grecia. Ballano il sirtaki aiuti per 83 miliardi. Appuntamento a luglio.
Gli islandesi e i Pirati. Sono già falliti una volta, perché passarono dalla pesca d’altura ai giochi in stile Gordon Gekko (senza essere Gekko, ovviamente). Il loro primo ministro si è dimesso perché aveva un conto a Panama. E ora? Il candidato alla guida del paese è una signora che viene dal Partito dei Pirati, una cosa grillina tra i ghiacci e i geyser. Ah, l’Islanda, che paese, utile a Risiko per nasconderci le armi.
Il programma politico di Zuckerberg. Il fondatore di Facebook contro gli isolazionisti. Dunque Trump e Sanders hanno un altro avversario: Facebook.
13 aprile. “Houston, abbiamo un problema”. Nel 1970 un serbatoio di ossigeno esplode nella navicella della missione Apollo 13, la terza missione della Nasa sulla Luna.
(Il modulo di servizio danneggiato dopo l’esplosione, fotografato dopo la separazione dalla capsula dove erano gli astronauti).
Il Foglio sportivo - in corpore sano