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Austria, partigiani, politica: oggi si parla solo di "spacchi"

Mario Sechi
Una spaccata dietro l’altra, pagina dopo pagina. E’ il generatore automatico di spaccate in rotativa. Intanto ci si prepara per il G7 di venerdì in Giappone, a Kashikojima, un’isoletta nella zona di Shima. Non essendoci la Russia e questo il suo significato sarà depotenziato sulla politica estera.

    Titoli. Spacca. Spaccata. Spaccatissimo. Sui quotidiani è tutta una questione di spacchi e la cosa triste è che non sono quelli del red carpet di Cannes. No, perbacco, si spaccano, si sono spaccati e si spaccheranno su cose serie, tutti. Una spaccata dietro l’altra, pagina dopo pagina. E’ il generatore automatico di spaccate in rotativa. Primo caffè, Corriere della Sera: “Il voto divide l’Austria a metà”. Andiamo avanti. Ecco avanzare la trojka alata di Carlino-Nazione-Giorno: “Il Pd si spacca su partigiani”. In tema di spaccature, non si fa cogliere impreparata La Stampa che varia sul tema ma senza distrarsi dall’azione: “La destra xenofoba spacca l’Austria”. E così fa anche il sempre vigile Messaggero (caffè ar vetro): “Austria spaccata, la destra frena”. Così appare quasi un colpo di genio il titolo di Repubblica: “Boschi: i veri partigiani voteranno per il sì. Ira di Bersani, lite nel Pd”. Altro? La spaccata avanza anche a Nord-Est, Il Gazzettino: “Il voto spacca l’Austria in due”. E si affaccia sul Mar Ligure: “Il voto spacca l’Austria destra avanti”. Sul Messaggero “frena”. Anche i numeri sono spaccati in pagina. Titolo del Giornale, a centro pagina: “Austria, le elezioni decise dalle Poste”. Pensate se accadesse in Italia. Buona giornata.

     

    Cosa succede? La settimana presenta un menù interessante. Venerdì in Giappone si tiene un G7, a Kashikojima, un’isoletta nella zona di Shima, nel centro del Giappone. Bene, essendo G7 non ci sarà la Russia e questo ne depotenzia il significato sulla politica estera, ci sono parecchie questioni economiche (stimoli fiscali, Brexit, coordinamento delle politiche monetarie) ma il titolo più forte lo darà Obama con la sua visita a Hiroshima insieme al primo ministro giapponese Shinzo Abe. E l’Europa che fa? Oggi si riuniscono i ministri degli Esteri, in agenda hanno Siria e migrazioni, domani invece ci sarà una riunione dell’Eurogruppo sulla Grecia: servono soldi, alleggerimento del debito, alla fine Atene avrà tutto. A Istanbul comincia oggi il primo vertice globale sulle crisi umanitarie, promosso dall’Onu. E in Italia? La cosa che conta è in calendario per oggi: alle 16 al ministero dell’Economia c’è la conferenza stampa del Fondo Monetario Internazionale al termine della annuale visita in Italia (Articolo IV) per la valutazione delle politiche economiche e delle prospettive del Paese.

     

    Il titano dell’agricoltura: Bayer compra Monsanto. L’azienda tedesca offre 62 miliardi di cassa, prezzo per azione a 122 dollari, premio del 37%. La Germania corre all’estero.

     

    Obama 1. Strike, ucciso il capo dei talebani. Conferma di Obama: Mullah Akhtar Muhammad Mansour è stato ucciso dal blitz di un drone in Baluchistan, una regione del Pakistan al confine con l’Afghanistan.

     

    Obama 2. Il riarmo del Vietnam. Chi poteva farlo? Gli americani. Fine dell’embargo delle armi per il Vietnam. Chissà cosa ne pensa la Cina.

     

    Ci riprendiamo Falluja, in diretta tv. L’annuncio del premier iracheno in televisione: l’operazione militare nella città ancora nelle mani di Isis entra nella fase decisiva.

     

    Venezuela. Aridatece Chavez. La Coca Cola ha smesso di produrre in Venezuela perché sono finite le scorte di zucchero. Maduro dura?

     

    23 maggio. Nel 1498 a Firenze viene impiccato e messo al rogo Girolamo Savonarola.