Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg (foto LaPresse)

Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi

Dalla Nato al Vietnam lo stesso filo rosso: soldi e guerra

Mario Sechi

Il segretario generale dell'Alleanza atlantica oggi da Renzi per chiedere uno sforzo in più all'Italia. In Asia, Obama cancella l'embargo imposto a Hanoi. Oggi in agenda l'Europgruppo sulla Grecia. Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi

    Santa Maria Ausiliatrice

     

    Titoli. Il generatore automatico di titoli è ancora in funzione, nonostante qualche eroico tentativo di spegnimento. Se la giornata di ieri è stata tutto uno “spacco” e una “spaccatura”, quella di oggi passa in rotativa come un manuale del vigile urbano che “ferma”, accende la “luce verde”, intima lo “stop”, dice “no”. L’italiano, lingua così ricca di senso, armonia e sfumature, passa sui giornali in una versione robotizzata, ma senza il fascino del mondo androide di Philip K. Dick. Avanti così, cominciamo il corso accelerato di scuola guida europea. Primo caffè, Corriere della Sera: “L’Austria ferma l’ultradestra”. Granitici, in via Solferino. Speranzosi sono a La Stampa: “Austria, luce verde per l’Europa”. La Repubblica vedeva nero ora non più: “L’Austria verde sceglie l’Europa ultradestra battuta”. Carlino-Nazione-Giorno sono sullo stesso pezzo ma staccano l’ultra dalla destra: “Austria, no all’ultra destra”. Cossiga avrebbe disquisito su un eventuale uso o meno del trattino. Altro? Caffè ar vetro e Il Messaggero in confezione regalo: “Sorpresa Austria, stop alla destra”. Titoli diversi? Uno di Libero: “Vogliono congelare i risparmi”. Progetti europei sulle banche in crisi, per evitare fughe di capitali. Se ben congegnato, è un provvedimento utile per evitare che pochi scappino e molti paghino.  Il Giornale fa un’apertura sull’Inps (“Case dell’Inps in vendita ma Renzi si tiene il malloppo”) e conferma il marcamento a uomo sul Libero di Feltri che ha cominciato a occuparsi dei conti dell’Istituto. Film già visto, andranno avanti così per mesi. Money? La bistecca è impaginata da MF: “La vendetta tedesca su Fca”. Catenaccio: “In Germania sostengono che la Fiat 500X monterebbe un software manipolato per le emissioni. Il Lingotto smentisce: siamo in ordine e poi spetta alle autorità giudicare. Ma il titolo cade (meno 4,4 per cento)”. Il Sole 24Ore mette in colonna il filetto: “Fmi: bene le riforme italiane, ora ridurre cuneo e debito”. Il Fondo monetario ha detto che sono state fatte una serie di riforme importanti, è una buona notizia, va confermata dal governo con altre riforme economiche. Buona giornata.

     

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    La Nato da Renzi. Quando il segretario generale della Nato bussa a casa tua, solitamente lo fa con due parole segnate in agenda: soldi e guerra. Così Jens Stoltenberg oggi alle 18 entra a Palazzo Chigi per incontrare Renzi. Soldi: Barack Obama ha chiesto a tutti i paesi di contribuire di più al bilancio. Anche dopo Obama la musica non cambierà, perché Hillary Clinton la pensa uguale e perché se dovesse vincere Trump per gli alleati degli Stati Uniti si mette male, The Donald è convinto: la Nato costa troppo, è uno strumento obsoleto. Ultimo punto: la missione in Libia, frenate di circostanza o meno, è imminente.

     

    Obama in Vietnam. Quando il presidente degli Stati Uniti bussa a casa tua, solitamente lo fa con due parole segnate in agenda: soldi e guerra. Così Barack Obama è stato in Vietnam e mentre annunciava la fine totale di un embargo sulle armi che durava da cinquant’anni, la Boeing firmava un contratto per la fornitura di cento aerei alla VietJet, affare da 11 miliardi di dollari. Goodmorning, Vietnam.

     

    E il dollaro sale. Quando il presidente degli Stati Uniti, il segretario generale della Nato e il presidente della Fed bussano a casa tua, il dollaro vola. Si attende la mossa della Fed, un rialzo dei tassi a giugno. Intanto il bigliettone verde in maggio fa il record degli ultimi mesi.

     

    Eurogruppo sulla Grecia. Il vero punto nell’agenda di Bruxelles oggi è lo stato delle finanze di Atene. Si attende lo sblocco di una tranche di aiuti da 10 miliardi di euro. Il Fondo monetario internazionale continua a chiedere una urgente rinegoziazione del debito e delle condizioni del salvataggio che sono state applicate alla Grecia. Il sirtaki può continuare.

     

    24 maggio. Nel 1883 viene aperto il ponte di Brooklyn. La sua costruzione durò 14 anni.