Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
Il governo a caccia del pil
Renzi e Merkel. I giornali aprono le loro edizioni sulla flessibilità di bilancio per le opere di ricostruzione nel post-terremoto. Non si tratta di una concessione della cancelliera Merkel, sono le regole europee, come avevamo ricordato su List. L’apertura ci sta, lo stupore francamente no. Ecco il giro di titoli: “Sisma e fondi, apertura di Merkel” (Corriere della Sera); “La Merkel apre sul sisma” (Carlino-Nazione-Giorno); “Sisma, Merkel apre sulla flessibilità” (Il Messaggero).
Governo a caccia del pil. La crescita sta rallentando, l’Eurozona mostra dati a macchia di leopardo e i ogni caso i segni di un raffreddamento sono chiari. Il governo sta cercando un’alternativa al suo piano. Quali? Repubblica fa questo titolo: “L’economia è ferma: addio bonus lavoro”. Sintesi: “Via gli incentivi alle imprese che assumevano: il loro effetto è finito, ora bisogna puntare sulla produttività”. Ok, per ora siamo agli slogan, sul come non c’è risposta. Vedremo.
Germania. Il quarto governo Merkel. Possibile? La cancelliera è un’abile tessitrice, è calata molto nei sondaggi dopo aver accolto in Germania un milione di rifugiati siriani, ma chi sono gli avversari? Come si sta muovendo la Merkel? Uno scenario interessante di Politico.
America. Trump e il muro con il Messico. Trump ha incontrato il presidente messicano e promesso la costruzione di un muro. La mossa a sorpresa ha avuto il suo indubbio effetto, Trump ha spiazzato i democratici, ha parlato con un capo di Stato, mostrando di essere capace di chiudere accordi con i partner esteri. E’ un cambio notevole nella visione del candidato repubblicano, e perfino il New York Times ha dovuto ammettere che la strategia ha un suo perché. C’è solo un particolare: chi paga il muro? Trump dice che sarà il Messico, ma in realtà la questione è un po’ più complessa. Il Messico non è l’Edorado. Qui i sette punti del discorso di Trump sull’immigrazione.
America. Il sondaggio che rimette Trump in pista. E’ quello di Fox News e i punti di distacco da Hillary Clinton sono due. Forse ottimista, una cosa è certa, la campagna presidenziale (ri)comincia adesso e la Clinton dovrà vedersela nel primo faccia a faccia con The Donald il 26 settembre.
Brasile. Dilma ora è nei guai. Il Senato ha votato l’impeachment della presidentessa. Il voto è storico, le conseguenze no: il Brasile (ri)entra nel caos politico.
Arabia Saudita. Comprare il debito. Si può e gli investitori hanno accolto con favore la prima emissione di debito della petromonarchia.
1 settembre. Nel 1729 scossa di terremoto a Palermo. Crolli e vittime.
Il Foglio sportivo - in corpore sano