Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
Tra tasse e pensioni si palesa la vera partita in corso: lo scontro tra giovani e vecchi
San Giovanni Crisostomo, vescovo di Costantinopoli, dottore della Chiesa.
Titoli. Il taglio dell’Irpef no, le pensioni anticipate sì. Sono scelte precise, non casuali, tratteggiano il profilo politico e culturale del governo, del partito di maggioranza, del premier. Un paese con un serio problema di produzione (zero nel secondo trimestre), produttività e lavoro per i giovani (disoccupazione al 39,2% tra i 15 e i 24 anni) può fare della previdenza con lo sconto il suo manifesto? Pare di sì, basta leggere i titoli dei giornali: “Prima in pensione, così le regole” (Corriere della Sera); “Pensioni, ecco chi può anticipare” (Il Messaggero); “Cresce il lavoro, pensioni intesa con i sindacati” (Repubblica); “Pensioni, anticipo a 63 anni” (Carlino-Nazione-Giorno). Questo è lo scenario, con una felice variante giornalistica, quella della Stampa che fa il titolo giusto di questa vicenda: “Tasse, rinviato il taglio dell’Irpef”. C’è materia su cui riflettere perché il messaggio è quello di una nazione intenta a stappare il rosso della casa e brindare al grandioso traguardo raggiunto: la pensione in anticipo. Il progetto del futuro è “vado in pensione”. Non è “faccio un’impresa”. Wonderful.
D’altronde, perché mai la politica dovrebbe provare a invertire un trend declinante? Meglio assecondarlo, no? I residenti, per la prima volta da novanta anni, nel 2015 sono calati in maniera consistente (-130.061 unità), continua il calo costante delle nascite, meno di mezzo milione l’anno scorso (-17 mila sul 2014), il saldo negativo tra nati e morti se consideriamo solo i residenti italiani è impressionante (-227.390 unità), i decessi sono stati oltre 647 mila e in un solo anno sono aumentati di 50 mila unità, fenomeno definito dall’Istat come “eccesso di mortalità” dovuto a vari fattori, tra i quali il clima del “mese di luglio, quando si sono registrate temperature particolarmente elevate per un periodo di tempo prolungato” (un paese vecchio che muore d’estate); la popolazione continua a invecchiare: l’età media è 44,7 anni; l’Italia è il terzo paese più vecchio del mondo dopo il Giappone e la Germania, ma Tokyo e Berlino vantano la terza e quarta economia del mondo, mentre l’Italia è ottava e ha il terzo debito pubblico del mondo. Le proiezioni di crescita da qui al 2030 dicono che nella classifica mondiale per prodotto interno lordo il Giappone sarà al quarto posto, la Germania al quinto posto e l’Italia all’undicesimo posto. La demografia si dispiega in fatti economici, è inesorabile. Dovrebbe far riflettere il voto dei giovani per il Movimento 5 stelle, i grillini intercettano (male, con argomenti da arruffapopolo, ma lo fanno) la vera partita in corso: la questione demografica, lo scontro tra giovani e vecchi, tra la generazione di domani e quella di ieri. E’ la partita del futuro e si tramuta in voti. Il tema in agenda è quello della pensione in anticipo con lo sconto? No. Buona giornata.
La realtà del Pil. Le pensioni, dunque. E la realtà. Quella che il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha rivelato stamattina all'Euromoney Italy Conference: "L'economia italiana sta crescendo non così velocemente come vorremmo vedere, le previsioni di crescita saranno riviste al ribasso anche nei dati che il governo sta per rilasciare nell'aggiornamento al Def".
Il segreto di Hillary. La Clinton ha nascosto a gran parte del suo staff (e agli elettori) il suo stato di salute. Il suo malore durante le celebrazioni del 9/11 ha svelato non solo la malattia (polmonite) ma ancora una volta la sua “cultura del segreto”. La campagna presidenziale ne esce con i connotati cambiati. La cospirazione non c’è più, il dibattito sulla sua capacità di condurre la sfida con Donald Trump è apertissimo. L’incubo dei democratici: e se Hillary sviene in diretta durante i duelli televisivi con Trump? Crash di fronte a decine di milioni di telespettatori americani.
I miserabili di Trump. Clinton qualche giorno fa ha definito "deplorables", miserabili, gli elettori di Donald Trump. Un clamoroso autogol. Si è scusata, ma la frittata è fatta. Trump ha colto la palla al balzo e ha mandato in onda questo spot:
Demonizzare l’avversario, che errore.
Assemblea generale delle Nazioni Unite. E’ la 71esima, Barack Obama dovrebbe incontrare il presidente dell’Ucraina Petro Poroshenko, per la gioia di Mosca. Putin non sarà a New York.
Libia Felix. I governi di Francia, Germania, Italia, Spagna, Stati Uniti e Regno Unito hanno condannato gli attacchi ai terminal petroliferi di Zueitina, Ras Lanuf, Es Sider e Brega. Il problema si chiama generale Haftar, la soluzione è mettersi d’accordo con il generale Haftar.
Agenda Renzi. Il presidente del Consiglio oggi sarà a Milano. Ecco gli appuntamenti: Ore 11: Cerimonia per la posa della prima pietra del nuovo quartier generale di Siemens Italia (Via Vipiteno); Ore 12.30: Firma del Patto per Milano (Palazzo Marino).
The New Five. La Banca d’Inghilterra mette oggi in circolazione la nuova banconota da 5 sterline. E’ di materiale plastico, dura di più è più difficile da falsificare. E’ un prodotto di alta tecnologia italiana, stampata dalle Officine Meccaniche Cerruti di Casale Monferrato.
13 settembre. Nel 1788 la Convenzione degli Stati Uniti stabilisce la data per la prima elezione presidenziale e New York diventa la capitale temporanea.
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