Wilbur Ross

Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi

Le ultime nomine di Trump che affossa il Tpp (ma era era già morto)

Mario Sechi

Oggi si aspetta la conferma per altrie tre incarichi, il più importante è quello di Wilbur Ross al commercio, un falco che vuole riequilibrare il deficit commerciale con la Cina

 

San Francesco di Sales

 

Brexit? May be. L’Alta Corte di Londra ha deciso: Theresa May potrà fare Brexit solo dopo il via libera del Parlamento inglese. Il percorso si complica, Downing Street ha perso il round con i giudici, ma alla fine andrà avanti perché la Brexit ha trovato il chiodo alla quale appendere l’exit: Trump. Venerdì May sarà a Washington per incontrare il presidente degli Stati Uniti. Il premier britannico andrà presto in Cina. Le vie del commercio sono infinite.

 

Donald. Il senato sta procedendo a passo di carica nella conferma della squadra di Trump. E’ arrivato il via libera alla nomina di Mike Pompeo alla Cia, il sì al generale Mattis alla Difesa, prego si accomodi al suo posto che arriverà anche per Rex Tillerson al Dipartimento di Stato. Oggi il senato dovrebbe confermare altre tre nomine di Trump, la più importante è quella di Wilbur Ross al commercio, un falco che vuole riequilibrare il deficit commerciale con la Cina. Tutte le pedine vanno a dama. Ieri Trump ha messo la pietra tombale al trattato di libero scambio con l’Asia. Era già morto, Obama non era riuscito a farlo passare per l’opposizione dei repubblicani, Trump gli ha fatto il funerale e messo la lapide con un ordine esecutivo.

 

McDonald’s. In America i numeri di McDonald’s hanno una loro importanza, indicano una direzione di marcia, il cambiamento degli stili di consumo, non a caso The Economist nel 1986 introdusse l’indice Big Mac. La Burgernomics cosa dice dell’America? McDonald’s ha risultati globali ottimi, ma le vendite negli Stati Uniti sono in calo (-1,3%) per il quarto anno consecutivo. La concorrenza di Shake Shak e altre aziende che hanno innovato il menù si fa sentire, ma il tema è che la colazione degli americani sta cambiando. E’ un tema anche politico. Non ci credete? Il titolare di List ricorda Trump nel suo jet privato che mangia le patatine di McDonald’s e la memoria tira fuori dall’hard-disk anche un Ronald Reagan che azzanna un Big Mac. E’ la Burgerpolitics.

 



 

Senza vergogna. E’ quella dei liberal che per attaccare il loro avversario politico mettono in croce un bambino di 10 anni. Parliamo di Trump e del piccolo Barron, oggetto di un’ossessiva campagna d’odio sui social. Si faranno male da soli. Il primo a cadere è stato il Saturday Night Live che ha dovuto sospendere l’autrice Kate Rich che aveva lanciato via Twitter una serie di allusioni su Barron e la sua frequentazione scolastica. Ha cancellato il tweet, ma troppo tardi. E’ stata sospesa dal programma. E Chelsea Clinton (molto onore) ha criticato duramente chi bersaglia un bimbo per colpire il proprio avversario politico.

  



 

Agenda Montecitorio. Con un tempismo micidiale, in perfetto orario con il treno della storia, continuano i lavori parlamentari a Montecitorio. Dopo i trenini turistici segnalati ieri su List, nel fascicolo di seduta c’è una fondamentale variazione di una legge del 2012 – allacciate le cinture – sul Festival Verdi di Parma e Busseto e sul Roma Europa Festival. Battono cassa. E bisogna pur cambiarla, la legge, perché c’è una legge per tutto, non si scappa in Italia. Dulcis in fundo, sempre con la logica dei tempi giusti, della sincronizzazione con la storia, ecco la Camera dei deputati, quest’assemblea che desta meraviglia in tutto il mondo, fare propria la relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro. Sono trascorsi solo 38 anni da quel tragico giorno della storia repubblicana. Un’altra commissione d’inchiesta ci voleva. E anche altre conclusioni e relazioni e rivelazioni. L’importante è arrivare puntuali, spaccare il secondo con la contemporaneità, e pazienza se là fuori corre il futuro, tranquilli, lo coglieremo 38 anni dopo. Quando non ci saremo più.

  

24 gennaio. Nel 41 Claudio diventa imperatore di Roma dopo l'assassinio di suo nipote Caligola. Qualche secolo dopo, nel 2008, il governo di Romano Prodi becca la sfiducia in Senato. La nostra storia non mente, siamo sempre là.

 

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