Una scritta contro la Troika su un muro ad Atene (foto LaPresse)

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Il Fmi tentenna sul salvataggio della Grecia: si apre un nuovo sirtaki finanziario

Mario Sechi

La Germania si divide sulla procedura di salvataggio e Atene rischia ancora una volta il fallimento

 

San Massimo.

 

L’euro è irrevocabile. Certo, anche l’Impero romano si sentiva eterno e sui possedimenti di Carlo V non tramontava mai il sole. Questi sono i desideri degli uomini, poi c’è quella burocratica faccenda chiamata Storia e allora i desideri diventano quella che Giacomo Leopardi chiamava “la strage delle illusioni”. Mario Draghi fa bene a difendere la moneta unica e le ragioni che diedero vita all’Unione europea, ma il passo avanti sarebbe provare a capire cosa c’è dietro la rinascita del nazionalismo – basta con la parola “populismo” – e perché le risposte date dalla governance europea (di cui la Bce è cardine) sono precarie e insufficienti. Aleggiano nell’aria domande che non hanno risposta: davvero l’idea dell’Europa a due velocità avanzata dalla Germania è quella giusta? Si crea un doppio stato dentro una inesistente confederazione? Come può funzionare un sistema su due livelli in cui circola una moneta unica, le politiche fiscali sono diverse e vige un asimmetrico impegno sulle sfide della contemporaneità, come demografia, immigrazione, libertà civili? Non è forse questa la via più breve verso l’ulteriore ascesa del nazionalismo e la successiva disintegrazione? Il titolare di List tempo fa sul Foglio ha ricordato che l’idea del nocciolo duro, la Kerneuropa, nacque all’inizio degli anni Novanta in Germania, l’idea fu elaborata da Karl Lamers e Wolfgang Schauble. Ma era un’idea diversa da quella uscita oggi dal cilindro di Berlino. In Germania si vota e Merkel cerca di manovrare a fini interni, di equilibrismo a destra (per arginare la concorrenza di AfD sul voto della borghesia conservatrice) e apertura a sinistra (per contenere la corsa della Spd guidata da Martin Schulz). Il programma della cancelliera – alla ricerca del quarto mandato – è funzionale agli interessi della Germania che non sempre coincidono con gli interessi degli altri paesi. Ci sono delle conseguenze. Come dice un proverbio tedesco: “Quando si pialla, cadono i trucioli”. Di chi saranno, i trucioli?

 

Il sirtaki finanziario e Berlino. Lo scenario europeo è logicamente condizionato dalle elezioni in Francia e in Germania e dalla palude italiana dove affonda la crescita e torna Lady Spread. Perfino la Grecia è tornata a ballare il sirtaki finanziario. La partita con il morto al tavolo si gioca ancora a Berlino. Come racconta il giornale economico Handelsblatt, Sigmar Gabriel, leader dei socialdemocratici, oggi ministro degli Esteri, ha scritto una lettera durissima al ministro delle Finanze Schauble per criticare l’insostenibile posizione sul salvataggio della Grecia. L’esito di questo scontro si è avuto ieri, quando il Fondo monetario internazionale si è diviso sulla partecipazione al salvataggio di Atene – 86 miliardi, ve lo eravate dimenticato? – concesso dall’Unione europea ad Atene. Ieri i tedeschi hanno detto che senza la partecipazione del Fondo monetario internazionale il bailout rischia di saltare. E la Grecia torna alla casella di partenza: il fallimento. Ma è il crac della Grecia o dell’Europa?

 

Lady Spread. La distanza tra Btp e Bund stamattina è di 198 punti base. Ma è il numero dei Bonos spagnoli verso il Bund a fornire il quadro dello stato di salute della nostra economia: 141. Una differenza di 57 punti. Il resto è letteratura.

 

Manovra all’italiana. Lasciamo perdere i conciliaboli del Transatlantico, le pulsioni dei leader grandi, piccoli o inesistenti e andiamo al nocciolo della questione: come sarà la manovra bis? Uno spettacolo: si comincia con l’aumento delle accise per i carburanti e i tabacchi. Che fantasia. Una cosa mai vista.

 

Che cosa è la rivoluzione digitale? Questa: BNP Paribas spenderà 3 miliardi di euro nell’innovazione tecnologica nei prossimi tre anni. La banca e il mestiere di banchiere si stanno trasformando alla velocità della luce: fine dello sportello, automazione, home banking, finanza dedicata. Ma le banche ce la faranno a superare la prossima sfida? Quella dei giganti high-tech che studiano da banchieri?

 

7 febbraio. Nel 1497 Girolamo Savonarola ordina il Falò delle vanità. Lo stesso anno viene scomunicato da Papa Alessandro VI, impiccato e messo al rogo. Nel 1997 l’arcidiocesi di Firenze riavvia la causa per la sua beatificazione.

 

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