Dalla Turchia alla Cina, come va l'agenda estera di Trump?
Il segretario di Stato Rex Tillerson è ad Ankara dove incontrerà il presidente Erdogan e il 6 e 7 aprile ci sarà il vertice tra The Donald e il presidente cinese Xi Jinping in Florida
San Secondo
Amerikani e Cinque Stelle. “Fonti governative americane”. Quando su un articolo compare questo marchio di fabbrica entriamo nella dark room del giornalismo dove di solito succede di tutto e non si capisce niente. Proviamo a fare ordine.
- La Stampa oggi in prima pagina ha questo titolo: “Gli Usa all’Italia: attenti ai rapporti tra Russia e M5S”;
- Nell’articolo firmato da Paolo Mastrolilli vengono citate “fonti governative americane”; poi “l’apparato governativo”; poi “il governo USA”; poi “il radar degli americani”; poi “Washington”; poi “funzionari di carriera non partisan”.
Cribbio, meraviglioso. Alla semplice domanda “chi sono?” in tutto l’articolo non si trova una risposta chiara che, in questo caso, è la risposta all’unica domanda che conta. E dunque sul taccuino del titolare di List resta appeso un “chi”? Proviamo a spacchettare la faccenda: i grillini avrebbero rapporti stretti con la Russia. Boom. Sarebbero gli emissari del Cremlino. Boom. Gli americani, così stiamo sul registro nebbioso dell’articolo della Stampa, indagano. Boom. Meglio di Tom Clancy. La memoria del titolare di List non ha ancora esaurito lo spazio di archiviazione e dalla cartella “Russia” escono un paio di file dove si parla di Grillo, dei Cinque Stelle e dei loro rapporti il Cremlino:
- Articolo del 14 marzo 2017 pubblicato dal settimanale World & News Report, poi ripubblicato sul blog del think tank americano Rand Corporation: “How Putin Ensnares”;
- Report del think tank statunitense Center of American Progress, clintoniano (nel board siede John Podesta, presidente della campagna elettorale di Hillary Clinton): “Russia’s 5th Column”;
- Articolo di Eurobserver del 5 marzo 2017: “Moscow ‘ready’ to sign pact with Italy's Grillo”;
- Articolo del Guardian del 5 gennaio 2017: “Italy's Five Star Movement part of growing club of Putin sympathisers in west”;
- Articolo dell’Economist dell’8 dicembre 2016: “Russian propaganda is state-of-the-art again”;
- Articolo del New York Times del 2 dicembre 2016: “Spread of Fake News Provokes Anxiety in Italy”;
Andiamo avanti? Lo spazio di archiviazione sul taccuino del titolare di List c’è, ma con tutta questa intelligence di prima mano squadernata in prima pagina non resta che chiudere la faccenda con un tonitruante boom.
Stati Uniti, Turchia e Nato (e lo svitato dell’Asia) Il segretario di Stato Rex Tillerson è in Turchia dove incontrerà il presidente Erdogan. Primo punto in agenda: la guerra in Siria e la ricucitura del rapporto con gli Stati Uniti dopo lo strappo causato dal golpe fallito nel 2016. L’agenda di Tillerson va tenuta d’occhio per capire la tela diplomatica dell’amministrazione Trump. Il segretario di Stato domani sarà a Bruxelles, per la prima volta visiterà il quartier generale della Nato. Cosa dirà? Che gli alleati devono mettere più soldi - e più soldati - nell’alleanza militare. Tillerson è in viaggio mentre la Corea del Nord sta per lanciare un altro test missilistico.
Xi e The Donald. L’accelerazione diplomatica americana avrà il suo apice il 6 e 7 aprile con il vertice tra Trump e il presidente cinese Xi Jinping in Florida. All’incontro sarà presente anche Tillerson. La parola chiave dell’incontro è “commercio”.
Trump e i dazi. Gli Stati Uniti imporranno dazi al 100 per cento su una serie di prodotti europei. Secondo il Wall Street Journal nella lista c’è la Vespa, l’acqua minerale Perrier e il formaggio Roquefort. E’ la risposta degli americani al fallimento dell’accordo sul commercio con l’Unione europea e, in particolare, la disputa sull’importazione di carne americana nel Vecchio Continente.
Come sta la Brexit? Benissimo, ora si fa sul serio. L’Europa vuole 60 miliardi, non li avrà mai. Juncker ha fatto la faccia feroce, la May ha risposto che se si rompe non ci sarà cooperazione del Regno Unito nel settore della difesa e dell’antiterrorismo. Va tutto bene, devono solo prendersi tutti un calmante.
30 marzo. Nel 1867 la Russia vende l'Alaska agli Stati Uniti per la cifra di 7,2 milioni di dollari.
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