Angela Merkel con Vladimir Putin (foto LaPresse)

Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi

Putin-Merkel-Trump. Ecco quali sono le mosse, dal medio oriente al Pacifico

Mario Sechi

La cancelliera oggi incontra il presidente russo a Sochi dopo un lungo black out. Intanto Trump chiama il Cremlino per la crisi siriana

Sant'Atanasio.

 

Come scorre veloce la sabbia nella clessidra. La Brexit è già arrivata al corpo a corpo tra l’isola d’Inghilterra e l’Europa continentale (pranzo con menù ad alto voltaggio tra Angela Merkel e Jean-Claude Juncker); tra quattro giorni la Francia nucleare avrà un nuovo presidente (sarà Emmanuel Macron?); da 48 ore l’unico partito italiano rimasto in piedi tra i rottami del Novecento e quelli del Duemila ha un segretario che è un rieccolo tambureggiante, Matteo Renzi; Trump è alla Casa Bianca da più di 100 giorni e tutta la gazzosa pre-post-anti-pro The Donald sta evaporando di fronte alla realtà della terza guerra mondiale a pezzi (Papa Francesco dixit) o tutta intera (occhio allo svitato dell’Asia); la fine della storia non c’è, le nazioni non sono scomparse e oggi in agenda c’è il presente che lo ricorda: Trump e Putin si parleranno al telefono, mentre Angela Merkel va nel Mar Nero per incontrare Vladimir dopo due anni di black out. Alla fine, la realtà è puntuale, inesorabile, onesta. Si riparte dal ferro e dal fuoco, dall’aria e dall’acqua, dagli elementi che hanno forgiato il contemporaneo: Stati Uniti, Russia, Germania. Aggiungete la Cina dell’industria demografica e della Bomba, mettete la catapulta del Giappone nel Pacifico, il carro dell’Iran atomico in Medio Oriente, la calma potenza dell’India nucleare, il ritorno atlantico del Regno Unito con il silenzio sottomarino dei Trident atomici, mettete tutti i pezzi sulla scacchiera, e avrete quello che conta. Quali sono le mosse? Seguite il titolare di List.

 

Putin-Merkel. Angela Merkel va a Sochi, nel Mar Nero, per incontrare Vladimir Putin. E’ il primo incontro tra la cancelliera tedesca e il presidente russo negli ultimi due anni. Merkel ha un problema: la Germania guarda a Oriente. Putin ha un altro problema: la Russia ha sempre surfato nella storia con o contro la Germania. Chi ascolterà e chi parlerà?

  

Trump-Putin. Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino, ha confermato che Putin e Trump oggi si sentiranno al telefono. E’ la terza telefonata tra i due presidenti. Cosa si diranno? Seguire le mosse del ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, è utile per sapere e per capire: “Siamo pronti a cooperare con gli Stati Uniti per la stabilità in Siria”. Il problema è sempre quello: quali sono le regole del gioco? Quelle di un mondo dove sono tornate le sfere d’influenza e gli Stati Uniti pesano sempre meno. Occhio al dossier sulla Corea del Nord, qualcosa sta per accadere.

 

Pechino e i missili americani. La Cina ha chiesto "la sospensione immediata" dello scudo anti-missile americano Thaad in Corea del Sud. Il sistema prodotto da Lockheed Martin è stato schierato dalla Corea del Sud per difendersi da un attacco di Kim Jong-un. La diplomazia cinese è sempre da manuale, prima l’avvertimento, poi la carezza: la dichiarazione di Trump che dice di essere disposto a incontrare Kim “è un fatto positivo”. La forza dell’impero celeste.

 

India e Turchia divisi dal Kashmir. Le dichiarazioni di Erdogan sulla questione del Kashmir non sono piaciute all’India. Il conflitto tra India e Pakistan è sempre là, irrisolto, Erdogan (in visita in India) ha chiesto una soluzione multilaterale, ma per Nuova Delhi la disputa è un punto dell’agenda che non prevede concessioni al Pakistan nucleare. E ancora una volta, la Bomba è il punto di collisione per entrambi. La partita sull’ingresso dell’India (e del Pakistan) nel Nuclear Suppliers Group, l’organizzazione che ha come obiettivo la non-proliferazione delle armi nucleari – è ancora aperta. L’India pensa che il Pakistan non sia affidabile, aperto, chiaro sul suo arsenale nucleare. Erdogan? Sta in mezzo, forse troppo.

 

Il sirtaki finanziario. La Grecia ha raggiunto un accordo con i creditori per accedere a un’altra tranche di aiuti del programma di salvataggio concordato con l’Europa. Riforme fiscali e previdenziali, lavoro la domenica. Cose da paese normale. Atene riuscirà nell’impresa? Hanno un problema: il lavoro. Guardate qui in che condizioni è la Grecia rispetto al resto d’Europa:

 

 

Disoccupazione in Italia. I dati Istat sono là, utili per chi vuole leggere il presente per quello che è e non per ciò che desidera: il tasso di disoccupazione da febbraio a marzo è aumentato (+0,1%) e il mercato del lavoro è sostanzialmente fermo. Questa è la fotografia dell’Istat:

 

  

Maurizio Martina, fresco vincitore delle primarie che hanno (ri)portato alla segreteria Matteo Renzi, commenta: “I dati di oggi forniti da Istat sull'occupazione sono ancora incoraggianti. Lo è in particolare il calo della disoccupazione giovanile, mai così bassa da cinque anni a questa parte, e l'aumento del tasso occupazione dei giovani a 17,2% con gli occupati under 25 a quota 1.013.000 (+24.000 su febbraio +42.000 su marzo 2016)”. Il pur bravo ministro Martina ha bisogno di un corso accelerato di statistica, i dati si leggono tutti, non solo una parte.

  

Bellezza in bicicletta. Nella classifica delle prime venti metropoli del mondo che favoriscono l’uso della bicicletta non c’è neanche una città italiana. La classifica è compilata non a caso da un istituto fondato a Copenhagen, perché la città è in testa alla classifica e precede Amsterdam, Utrecht, Strasburgo, Eindhoven etc. Nessuna città italiana entra nelle prime venti. E’ il destino del paese che vanta i migliori costruttori di biciclette del mondo. Poi le pedalano gli altri.

 

2 maggio. Nel 1945 cade Berlino. Le truppe sovietiche fanno sventolare la bandiera rossa sul Reichstag. C’è una foto che è diventata l’icona di quel momento. Ha una storia di manipolazioni molto interessante.

 

Il romanzo conduce sempre là: Stati Uniti, Germania, Russia.

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