Come fare bella figura in salotto senza necessariamente sapere quel che si dice
Il trasloco
Almeno una volta nella vita è capitato a tutti. A qualcuno molte volte. Prima o poi tutti ne parlano.
- Un incubo. Convenirne.
- Ricordare che dopo la morte del figlio, del coniuge e il divorzio è la più grande fonte di stress.
- Vantarsi di averne fatti moltissimi lascia immaginare uno stile di vita dinamico e suggestivamente bohémien.
- Proclamare solennemente di non essere più in grado di affrontarne un altro e che quindi vivrete nella vostra attuale casa fino alla morte.
- Se qualcuno si lagna di essere a metà di un trasloco devastante non mancare mai di dirgli che: “Ogni tanto un bel cambiamento ci vuole". Evitare di farsi scorgere a gongolare per non essere voi il traslocante.
- Rievocare con orrore i sei mesi successivi all’ultimo trasloco in cui avete vissuto in mezzo a 140 scatoloni perché prima di poterli disfare dovevate adattare le librerie al nuovo soffitto, ovviamente più basso di quello precedente.
- Magnificare la ditta di traslochi che vi ha smontato, inscatolato e rimontato la casa in un giorno senza che voi abbiate neppure dovuto togliere le camicie dagli armadi. Un po' cara, ma ne è valsa la pena. (Vedi seguente)
- Tuonare contro la ditta di traslochi che nello smontarvi e rimontarvi casa via ha rotto un bicchiere vintage della Nutella cui tenevate moltissimo. Dei delinquenti.
- Se il vostro interlocutore si lagna per il conto astronomico presentatogli dalla ditta che gli ha curato il trasloco, comunicargli immediatamente che ne conoscevate una che sarebbe costata un terzo.
- Terrorizzare tutti gli amici, particolarmente quelli che possiedono una station wagon, nei mesi precedenti il trasloco.
- Ci sono due scuole di pensiero intorno al trasloco. La prima sostiene che: "Se ne fai un pezzo ogni giorno, in una settimana hai finito e non te ne sei neanche accorto"; la seconda che: "Sarà un giorno mostruoso, ma almeno in ventiquattr’ore è tutto finito". Schierarsi per l’una o per l’altra affastellando motivazioni.
- Conoscere un magrebino che se gli date 200 euro viene con un amico e in tre ore vi smonta anche la Villa Reale e ve la rimonta dove volete. Fare seguire considerazioni antirazziste.
- Dolersi che la più avanzata ricerca nel campo della fisica non sia ancora riuscita a spiegare perché ciò che stava nella precedente casa, ora non entri più in quella nuova, nonostante sia più grande. Convenirne.
- Lamentarsi di avere messo i libri alla rinfusa negli scatoloni al momento del trasloco e ora ritrovarsi con migliaia di volumi senza alcun ordine, per cui ogni volta che dovete cercarne uno scatta la caccia al tesoro. Notazione che posiziona come intellettuali, ma senza farlo pesare troppo.
- I traslochi, analogamente alle lavatrici con i calzini, sono in grado di divorare complementi d’arredo che poi non verranno più ritrovati. Convenirne.
- Durante la smobilitazione del vecchio appartamento ripromettersi più volte di andare a vivere in una tenda come i Tuareg.
- Avere un capo di abbigliamento totem che vi portate dietro da un trasloco all'altro, nonostante vi andasse bene tre taglie e tre case fa. Litigare con il/la consorte che vi propone di liberarvene.
Il Foglio sportivo - in corpore sano