Come fare bella figura senza necessariamente sapere quel che si dice

Milf*, dilf, cougar, toyboy ecc.

Andrea Ballarini

Oggi non si possono ignorare le nuove possibilità della sessualità contemporanea. Quindi...

- Una volta, quando non si sapeva l’inglese, la vita era più facile: c’erano solo le ragazze e le tardone. Rimpiangere l’ingenuità perduta. (Vedi seguente)

 

- Scagliarsi contro la discriminatorietà della tassonomia sessuale: le milf erano dette una volta tardone, ma i dilf non sono mai stati detti tardoni. Deprecare.

 

- Vedere nella palese ansia catalogatoria di definizioni come milf, dilf, cougar eccetera, una forma di ipercompensazione della vacuità delle relazioni: quanto più sono superficiali, tanto più ci si affanna a etichettarne gli attori. Attenzione a non assumere i toni degli psicologi dei programmi televisivi pomeridiani.

 

- Chiedere spiegazioni precise su quando avvenga il passaggio da milf a cougar. Replicare che il discrimine non è necessariamente cronologico, bensì attiene a una differente attitudine esistenziale. (Vedi seguente)

 

- Osservare che i limiti epistemologici della cougar non sono stati fissati univocamente: alcune fonti fanno riferimento all’età della donna, altre invece alla differenza d’età con il partner. Dissertare a soggetto sparando cifre a casaccio.

 

- Il toyboy presso i target più evoluti non si porta più come una volta. Ora si porta moltissimo il modello maschile ultracinquantenne ben tenuto. Rallegrarsene.

 

- Il toyboy è stato un fenomeno passeggero, essenzialmente di importazione hollywoodiana, che non ha mai veramente minacciato il primato del nostranissimo stronzetto piacione. Convenirne.

 

- Dire che il fenomeno dei toyboy non è stato altro che la legalizzazione al femminile di ciò che gli uomini hanno sempre fatto. Se si riesce a non assumere un tono rivendicativo l’effetto è maggiore.

 

- Plaudire al fatto che mentre i modelli maschili fino a trent’anni si fanno fotografare pressoché esclusivamente con la faccia incazzata, intorno ai cinquanta, talvolta esibiscono dei sorrisi accattivanti. Trarne acute deduzioni socioantropologiche.

 

- Spiegare con fare da esperto a ultra sessagenari che l’acronimo milf è stato introdotto dal film American Pie (1999) è voluttà da finissimo intenditore.

 

- Notare che il termine milf è ormai entrato nell’italiano corrente, mentre dilf sta ancora lottando per affermarsi. Spigolare che il genere maschile è recessivo anche in linguistica e non solo nella biologia.

 

- L’acuto osservatore del costume contemporaneo non manchi di segnalare “Dilfs of Disneyland”, che su Instagram raccoglie foto di padri non famosi che trascorrono del tempo con i figli.

 

- Ci si qualifica come esperti del costume anglosassone illustrando la doviziosa classificazione sessuale corrente. Voci imprescindibili: milf, dilf, gilf, silver fox, daddy, toyboy, cougar, sket, gym bunny, beefcake, bimbo. Segnare un punto per ogni voce non conosciuta da qualcuno degli interlocutori. Nel caso, spiegarla. Valutare se fare partire un pippone sulla sottesa discriminazione sessuale.

 

- Osservare con piglio sociologico che non è ancora assurta alle cronache la figura del dilf gay. Preconizzarne l’imminente avvento.

 

- Fare sottili distinzioni linguistiche sostenendo che il corrispettivo di milf non sia il massificato dilf, bensì il più filologico filf.

 

- I capelli sale e pepe sono una componente quasi irrinunciabile del fascino dei dilf. Non è necessariamente così per le milf. Dolersene.

 

- Paventare che il prossimo delirio di importazione americana sia la gilf, ossia la versione nonna (granny) della milf. Stigmatizzare.

 

- Ti accorgi di essere invecchiato quando, chinandoti per allacciarti una scarpa, ti chiedi cos’altro puoi fare già che sei giù. (George Burns)

 

 

 

* MILF acronimo di Mother I’d Like to Fuck. Al maschile: DILF o FILF (Dad o Father).

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