Scena tratta da Youth

Come fare bella figura in salotto senza necessariamente sapere quel che si dice

La solitudine

Andrea Ballarini

È il flagello dei nostri tempi. Sempre più persone ne sono vittime. In certi paesi c’è persino un ministero che se ne occupa. Ecco perché non si può esimersi dal parlarne a vanvera

• Il problema precipuo di questo momento storico.

 

• Segnalare che in Gran Bretagna la May vi ha dedicato un ministero, a testimonianza che è un problema sempre più diffuso.

 

• Per combatterla iscriversi a corsi di shiatzu, ikebana e origami. Dopo alcune lezioni cominciare a intuire perché sul Giappone abbiano lanciato due atomiche.

 

• Non sono fatta per restare divorziata a lungo. Per me non c’è nulla di più desolantemente solitario di una tavoletta del water abbassata. (Bette Davis)

 

• Rimpiangere i vecchi luoghi di aggregazione: famiglia, chiesa, partito. Poi considerare i politici attuali e rimpiangere solo la chiesa e la famiglia.

 

• Se qualcuno chiede perché si stia da soli replicare che c’è differenza tra la solitudine e lo stare da soli. Meno la si spiega, maggiore è l’effetto.

 

• Secondo Aristotele l’uomo separato è una bestia o un Dio. Valutare se sia giunto il momento di modificare il metodo del terzo escluso nel secondo escluso.

 

• I supermercati sono luoghi di dolore, perché l’introduzione delle monoporzioni non fa che rigirare il coltello nella piaga. Deprecare.

 

• Meglio soli che male accompagnati. Dibatterne.

 

• Avere un’amica che da anni sta con un uomo infinitamente più stupido di lei, solo perché non se la sente di stare da sola. Di seguito notare che il suo matrimonio è molto più solido di quelli delle sue amiche che hanno sposato uomini molto intelligenti. Riflettervi.

 

• Chiamare il proprio appartamento Fortezza della Solitudine, per significare che non si è persa l’autoironia.

 

• Accusare i social network di avere esasperato la tendenza alla solitudine delle nuove generazioni. Parlare di hikikomori per far capire che la si sa lunga. (Vedi seguente)

 

• Avere su Facebook mille amici, approssimazione per eccesso dell’essere felici. (Anonimo)

 

• Uno dei piaceri proibiti dello stare da soli è poter guardare le Olimpiadi e quando un italiano vince una medaglia d’oro cantare “Fratelli d’Italia” con i rutti, per vedere che effetto fa.

 

• Se ti senti solo quando sei da solo, sei in cattiva compagnia. (Jean-Paul Sartre)

 

• La malinconia che mettono i letti singoli da adulti...

 

• Nei ristoranti cercare di captare i segni di dispetto dell’oste costretto a occupare un tavolo intero per una persona sola. Qualora se ne ravvisi qualcuno, restare fino alla chiusura sorseggiando lentissimamente l’ammazzazaffè.

 

• E pensare che in Cina essere soli è il massimo lusso immaginabile. Arabescare.

 

• Stare da anni con un fidanzato pessimo, perché questo passa il convento. Le amiche possono commentare che è proprio questo atteggiamento che fa sì che si stia con un fidanzato pessimo. Cambiare discorso prima che si passi a impallinare i fidanzati di tutte le presenti.

 

• Personaggio preferito. Han Solo.

 

• Ricordare che, come diceva Montesquieu, la tirannia si regge sull’isolamento dai sudditi e dei sudditi tra di loro, per via del timore e del reciproco sospetto. Quindi aprire Facebook e scagliarsi a testa bassa contro qualcuno, perché in fondo anche l’odio è un modo di stabilire una connessione col prossimo.

 

• Uno dei vantaggi della solitudine è che esenta dalle convenienze sociali. Per esempio, se si è superata la settantina e si gode di una fama di scontroso solitario, ci si può rivolgere alla prole con formule del tipo: “Quei coglioni dei tuoi figli”. Molto liberatorio.

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