Come fare bella figura senza necessariamente sapere quel che si dice

Dio

Andrea Ballarini

È il tema dei temi. Per questo, prima o poi, che si sia pro o contro o anche non so, bisogna occuparsene. Ecco allora qualche concetto da spendere con divina nonchalance

- All’età di nove anni avere espresso alla maestra di religione una circostanziata critica alla dottrina cattolica, colpevole di avere centrato tutta la sua strategia di comunicazione su un concetto troppo complicato come la trinità. Essere stato liquidato con un semplicistico: “Proprio per questo è un mistero”. Ricordare di avere provato la stessa frustrazione quando, sul punto di perdere una partita a dama, il vostro amico Adriano mosse tre volte di fila le proprie pedine urlando “Vale tutto!”

 

- Chiunque pretenda di essere adorato ha perlomeno uno spiccato tratto di narcisismo. Averlo realizzato prima di sapere cosa significasse narcisismo. Contestualmente avere compreso il concetto di miracolo.

 

- Alle medie avere avuto un amico di religione ebraica. Rammentare di essersi augurato che fosse lui a credere nel Dio giusto, perché in caso contrario ci sarebbe rimasto troppo male.

 

- A scuola per Gesù Bambino deve essere stato terribile: dover ascoltare le barzellette dei compagni di classe conoscendo già tutti i finali. (Riflessione sul concetto di onniscenza di un compagno di classe delle elementari).

 

- Di tanto in tanto essere attanagliati dall’angoscia al pensiero che Dio, in un accesso di onnipotenza, possa decidere di non essere mai esistito.

 

- Dovere il colpo finale alla propria fede alla dimostrazione ontologica dell’esistenza di Dio di Sant’Anselmo, il quale sosteneva che Dio, essendo l’essere perfettissimo, non poteva mancare di nessuna qualità, pertanto nemmeno di quella dell’esistenza. La crisi precipitò nel momento in cui ci si avvide che si poteva tranquillamente immaginare una situazione perfettissima (per esempio, essere baciato furiosamente dalla compagna di classe Stefania) senza che ci fosse la benché minima possibilità che si realizzasse.

 

- Da ateo, ero esonerato dalla lezione di religione, potevo entrare più tardi e saltare la prima ora, ero invidiatissimo. (Dino Risi)

 

- Durante una delle prime lezioni di catechismo avere espresso il dubbio che l’attenzione del Padreterno nei confronti dell’umanità fosse in costante diminuzione. Richiesto di spiegazioni avere argomentato che quando al mondo c’erano solo due persone Dio era dedicato interamente a loro, e sappiamo com’è andata a finire, figurarsi ora che eravamo miliardi e lui sempre uno solo era.

 

- Racconto di vita vissuta di un amico. “Il giorno della prima comunione tutti i bambini esibivano un classico spezzato executive (blazer blu e pantaloni di vigogna grigi), ma la mamma, ansiosa di distinguersi, mi obbligò a indossare un completo color panna, con un corto giacchino che mi faceva assomigliare a una via di mezzo tra un torero e un ballerino di salsa. Fondamentalmente nel mio caso la perdita della fede fu una questione estetica.” Solidarizzare.

 

- Essere sempre stato restio a pregare. Provare un po’ di imbarazzo a chiedere cose al Padreterno, che ha già tanto da fare. Avere espresso il concetto ed essere stato severamente redarguito dal parroco che paventò addirittura l’eresia.

 

- Avere considerato di riabbracciare la fede frequentando uno zio di Pordenone che quotidianamente totalizzava oltre cento bestemmie, quasi tutte diverse. Avere ammirato l’eleganza e l’autocontrollo del Padreterno che non ha mai raccolto alcuna provocazione.

 

- Gli uomini non hanno la cellulite. Forse Dio è un uomo. (Rita Rudner)

 

- Gesù Bambino e Babbo Natale sono parenti o sono solo soci in una società di consegne a domicilio?

 

- Ma tutto quel casino per una mela?! Abbiamo mica qualche problema con la gestione della rabbia?

 

- Durante l’adolescenza, come numerosi coetanei, si è stati sul punto di diventare uno dei maggiorenti tra i chierichetti, ma poi si è preferito intraprendere una brillante carriera nel campo dell’autoerotismo. Rammentarlo.

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