La Pubblica amministrazione visualizza (e risponde)
Un rapporto curato dall'Istituto Piepoli ci dice che gli italiani si fidano e ritengono sempre più utile la comunicazione sui social della Pa
Sette italiani su dieci si fidano delle informazioni diffuse in autonomia dalle pubbliche amministrazioni attraverso la generalità dei canali social, un dato in crescita di 20 punti percentuali rispetto a tre anni fa. E tra le istituzioni pubbliche, sono i comuni a essere considerati i comunicatori più efficaci. E' quanto emerge da uno studio, dal titolo “Il ruolo dei social in Italia: tra istituzioni, imprese e politica”, curato dall'istituto demoscopico Piepoli per conto di “PA social” - associazione dedicata allo sviluppo della nuova comunicazione -, presentato giovedì 14 novembre a Binario F, il Centro Italiano per le Competenze Digitali di Facebook, a Roma.
Il rapporto sintetizza in una serie di grafici le tendenze di utilizzo di internet e delle varie app in atto nella società italiana, scaglionata per provenienza geografica e classi d'età. Se era abbastanza scontato prevedere che gli ultra 55enni fossero più abituati a recarsi negli uffici fisici competenti per cercare informazioni come il cambio della residenza o del medico di fiducia (mentre circa il 60 per cento di chi ricade nella coorte 18-34 anni soddisfa prioritariamente questa esigenza navigando sulla rete), più singolare risulta l'annotazione secondo cui quella oltre i 54 anni sia la classe anagrafica più propensa a coltivare, con la pubblica amministrazione, un dialogo personale favorito dalle applicazioni di messaggistica istantanea come Whatsapp o Telegram.
Più in generale, il 60 per cento del campione ritiene che l'uso dei social network agevoli il rapporto con il settore pubblico. E Facebook e Linkedin, in termini specifici, sono considerati quelli su cui è più facile reperire informazioni che riguardino il proprio comune, la regione, l'asl territoriale. Astraendo ancor di più i termini del discorso, l'86 per cento degli intervistati dichiara di usare prevalentemente, tra gli strumenti digitali, Whatsapp, cresciuto nell'utilizzo di 30 punti percentuali rispetto all'ottobre 2016, seguito da Facebook (71 per cento) e YouTube (61 per cento). Il 78 per cento usa i social network più di una volta al giorno.
Altro tema affrontato dal sondaggio: la comunicazione politica sulla rete. A giudicare dalla fiorente manualistica in tema di marketing politico-elettorale, diremmo che nessuna fase come questa è foriera di nuove strategie per la comunicazione di un prodotto elettoralmente vincente. Eppure, stando ai risultati dello studio, al 62 per cento del campione il modo di comunicare degli attori politici italiani piace “poco o per nulla”, con quasi l'ottanta per cento di intervistati che vorrebbe vedere i leader impegnati più nella pubblicizzazione di un messaggio politico che non personale. Tra i partiti, Lega e Movimento cinque stelle vengono in ogni caso considerati modelli più efficaci degli altri.
“L’Italia ha un importante patrimonio di esperienze e competenze nell’ambito della pubblica amministrazione, che merita di essere valorizzato e 'socializzato' su scala nazionale” ha commentato, intervenendo come ospite ai lavori, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'Editoria, Andrea Martella. In un video messaggio è intervenuto anche il ministro della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone, che ha annunciato di aver iniziato a lavorare all'emanazione delle “prime linee guida per la valutazione da parte dei cittadini delle performance della pubblica amministrazione. Non si potrà mai avere un rapporto proficuo” - ha detto il ministro -, “se i pubblici uffici non saranno in grado di utilizzare correttamente anche tutti gli strumenti di interazione che la tecnologia e la digitalizzazione ci offrono”.
All'incontro hanno partecipato circa 300 tra giornalisti, social media manager, comunicatori a vario titolo e rappresentanti di multinazionali del settore tecnologico: tra questi Virginia Giammaria, public policy manager di Facebook, Alessandro Gallo, Responsabile PA e partner di Linkedin Italia e Maria Teresa Capacchione, responsabile Comunicazione InfoCamere.
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