Se il lettore non va all'edicola, il giornale va a domicilio
Grazie al portale “Prima edicola” ci si può far consegnare gratuitamente a casa il proprio quotidiano dall'edicolante di fiducia
Sono state riconosciute come operatori economici essenziali, fornitori cioè di un servizio pubblico. Per questo, anche nelle difficili settimane di quarantena, le edicole hanno continuato a svolgere il loro lavoro, magari non in primissima linea come medici e operatori sanitari, ma facendo la loro parte perché chiunque potesse colmare quella bulimia informativa che sempre le grandi emergenze si trascinano dietro.
E così, facendo coincidere necessità e virtù, i limiti stringenti alla mobilità delle persone con il dilatamento sempre maggiore del loro tempo libero potenzialmente destinabile a quella che Hegel ha definito “la preghiera del mattino dell'uomo moderno”, anche le edicole hanno deciso di sperimentare la consegna a domicilio. Un’operazione resa possibile da m-dis Media Distribuzione S.p.A, che in seguito al dpcm dell’11 marzo ha implementato il proprio portale “Prima Edicola.it” per permettere ai rivenditori di essere contattati direttamente dal cliente, e così provvedere in prima persona alla distribuzione di quotidiani, magazine, riviste di settore e rubriche di enigmistica (che in questo periodo vanno per la maggiore). Ma anche giochi e beni per l'intrattenimento dei bambini.
Funziona così. Dopo essersi geolocalizzati sul portale Prima edicola è possibile vedere quali sono le edicole nelle vicinanze che effettuano consegne a domicilio (sono evidenziate con un pallino blu rispetto alla generalità degli operatori individuati con un indicatore rosso), e le si può direttamente contattare per concludere l’ordine telefonicamente. “Riceviamo chiamate di prima mattina, poi provvediamo a distribuire direttamente noi entro un paio d’ore, in un raggio di massimo un chilometro”, spiega al Foglio un edicolante romano del Quartiere africano aderente all’iniziativa. “Per adesso i clienti sono principalmente persone anziane”. La consegna a domicilio è gratis, “almeno per questa fase emergenziale. Poi è da valutare se porteremo avanti l’iniziativa o meno”. “Noi facciamo consegne ai clienti storici, affezionati lettori di quotidiani, sempre in un range che va dall’isolato ai massimo 5-600 metri di distanza” racconta un edicolante del quartiere San Salvario di Torino. “Non essendoci un servizio di distribuzione esterno siamo noi a dovercene fare carico e di solito lo facciamo in chiusura”.
La piattaforma quindi punta principalmente su un bacino di lettori che ha più scarsa dimestichezza con il digitale, è affezionata al cartaceo, e in quanto soggetto anagraficamente più fragile punta a ridurre all’osso qualsiasi tipo di esposizione prolungata all’aperto. Forse anche spaventata dalle multe affastellate nelle ultime settimane nei confronti di chi diceva di andare a comprare il giornale in edicola: l’ultima in Friuli un paio di giorni fa.
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