Roma. Il 6 maggio Urbano Cairo terrà l’assemblea del gruppo che controlla con poco più del 50 per cento per trarre il bilancio di un anno, il 2019, che è stato difficile, mentre il 2020 s’annuncia terrificante come per tutto il resto dell’Italia. Realista qual è, l’editore ha cominciato annunciando che quest’anno non verranno distribuiti dividendi. E’ una situazione che mette alla prova il suo ottimismo. Nemmeno il Torino con il campionato bloccato gli può dare soddisfazione, lo stop al Giro d’Italia, organizzato dalla Gazzetta dello Sport, fa mancare introiti tra i più importanti, e l’addio alle Olimpiadi cade come un’altra mannaia sul quotidiano. Non solo. Il gruppo concorrente è ormai saldamente in mano a John Elkann, con un nuovo direttore, Maurizio Molinari, destinato a imprimere una svolta a Repubblica in aperta concorrenza con il Corriere della Sera. Cairo è stato molto bravo nel controllare i costi e i debiti che appesantivano la Rcs così come aveva già fatto negli altri comparti del suo gruppo, ma adesso è arrivato alla polpa e sono cominciati alcuni guai.
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