Basta un “fucking millennials” per scaricare tutti i mali del mondo sulla generazione più colpevole
La Brexit è colpa dei vecchi, questo è assodato, ma i giovani hanno avuto la colpa infelicissima di aver disertato le urne
New York. “Fucking millennials”, ha scritto Ian Bremmer, commentando il declino della percentuale di popolazione che ritiene la democrazia indispensabile. Poi ha fatto qualche sgommata sulla neve ed è partito alla volta di Davos. I dati dell’ormai imprescindibile Yascha Mounk, millennial e profeta di sventure liberali, raccontano il declino del consenso democratico e per Bremmer la colpa è di questi millennial che pensano tutto il giorno alle start up e se ne fregano di difendere la società aperta. Non è l’edificio della “peggiore forma di governo, ad eccezione di tutte le altre” ad aver bisogno di un restauro, da opera eternamente incompiuta e perfettibile quale è, ma sono i suoi più giovani abitanti ad aver abbandonato la fondamentale impresa.
Così i millennial stanno diventando la generazione più incolpata della storia. La Brexit è colpa dei vecchi, questo è assodato, ma i giovani hanno avuto la colpa infelicissima di aver disertato le urne. L’omissione è una colpa grave quanto l’azione, in certi casi. In America si sono scaldati per il candidato perdente alle primarie democratiche e poi hanno sostenuto tiepidamente la Hillary Clinton che doveva vincere e ha perso. Quando si smarcano dalla logica binaria della Guerra fredda, quella che non hanno vissuto, sono ragazzi indipendenti e non allineati da guardare con simpatia, ma quando alle elezioni vincono gli altri, gli illiberali, sono arroganti saputelli che avrebbero dovuto attenersi agli ordini di scuderia. Quando criticano la globalizzazione sono pensosi critici del nostro tempo, ma guai a mettersi di traverso sui trattati di libero scambio, che vanno trattati alla stregua di elementi naturali, dati di fatto imprescindibili. Se hanno fatto l’Erasmus sono perditempo, se non l’hanno fatto sono provinciali, se vivono con i genitori sono bamboccioni, se vivono fuori casa da quando avevano sedici anni sono figli di papà. Se qualcosa nel mondo non va basta ritwittare Bremmer: “Fucking millennials”.
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