Raggi ha un problema con le ciclabili. Cosa non va nell'asfaltatura della riva del Tevere

La sindaca ha sistemato il tratto centrale della ciclovia lungo il fiume. L'ennesima tessera di un collage che non aiuta a migliorare la mobilità cittadina

Giovanni Battistuzzi

Era mica messa bene la pista ciclabile che segue il corso del Tevere a Roma. Buche, asfalto, giunti di scolo dell’acqua scoperti la rendevano in più punti un percorso a ostacoli. Una gincana che ogni tanto si trasformava in una sorta di rally, lì dove il limo secco di una delle tante tracimazioni del fiume dall’alveo basso si depositava. Di tutto ciò se ne è accorta pure la sindaca Virginia Raggi. E in un impeto di ribellione contro il degrado sempre più diffuso nella Capitale ha deciso di porre rimedio donando alla riva inferiore del Tevere una nera colata d’asfalto per permettere alle ruote delle biciclette di fare ciò per le quali sono state create: scorrere.

 

L’impegno della sindaca è senz’altro una buona notizia. Rendere una pista ciclabile davvero ciclabile è qualcosa di meritorio. L’utile però in un centro storico di una capitale europea dovrebbe essere unito ad altre due componenti: il bello e, soprattutto, il pratico.

 

La nuova asfaltatura per quanto necessaria, almeno nel tratto nel quale è stata fatta, però non è né bella, né soprattutto pratica. È un po’ un pugno in un occhio a vederla dall’alto perché stona fortemente con quello che c’è attorno.

 

Quando a Parigi la sindaca Anna Hidalgo decise di ridare vita alle sponde della Senna inserì i lavori di ammodernamento della sponda destra all’interno del Plan Vélo 2015-2020 che il comune decise di finanziare con 150 milioni di euro. La prima cittadina all’epoca disse che “è necessario inserire i miglioramenti infrastrutturali del lungo Senna in un piano generale di riqualificazione della città e della mobilità affinché non si sprechino fondi utili”. Secondo Hidalgo far tornare viva la sponda del fiume aveva essenzialmente due vantaggi: “Eliminare i problemi di ordine pubblico e migliorare l’offerta turistica della città”. La ciclabile lungo la Senna aveva essenzialmente questa funzione, “offre al turista un punto di vista magnifico della città”. Per questo tutto il lungo fiume venne rifatto, abbellito, reso appetibile. Hidalgo però fece una precisazione: “Pensare di puntare su una pista ciclabile lungo il fiume per favorire la mobilità a pedali è utopia. Ogni fiume è soggetto a piene e problemi logistici. Pensare di dare ai parigini solo questa alternativa per muoversi sarebbe un eccesso di miopia. È necessario creare un sistema di corsie ciclabili che possano essere davvero utili al cambiamento della mobilità che la mia amministrazione si propone di realizzare”.

 

A Roma questa attenzione non c’è mai stata. Il piano per migliorare la ciclabilità della capitale, iniziato durante il lockdown, non è un piano ma solo un collage di corsie che iniziano e finiscono del nulla. Non esiste un minimo raccordo tra le sezioni ciclabili, cosa necessaria per permettere ai ciclisti di muoversi tranquillamente per la città.

 

L’amministrazione Raggi sembra andare avanti a tentoni. La ciclabile che collega Testaccio al Circo Massimo, sull’argine alto del Tevere ne è una dimostrazione. Spunta dal nulla sul lato sinistro della carreggiata a metà del Lungotevere Testaccio, si interrompe prima di Ponte Palatino. Lì prosegue alla buona in mezzo a un’aiuola prima di incontrare un altro pezzo di ciclabile che corre sul marciapiede che sale verso l’Aventino.

 

L’unica ciclabile continuativa in centro è quella nella sponda inferiore del Tevere. Un tragitto però che è raggiungibile solo da quattro punti della città (Marconi, Ponte Sublicio, Ponte Matteotti e dal Lungotevere della Vittoria) a meno di non voler trasportare a mano la bicicletta lungo le scalinate che portano giù al fiume. Una ciclabile che è poi a nemmeno mezzo metro dall’acqua. Acqua che regolarmente la inonda coprendola di fango rendendola inservibile. L’acqua e il fango però ora troveranno una nuova striscia d’asfalto da coprire.

Di più su questi argomenti: