Tutto il peggio del Met Gala
Katy Perry in versione sposa cadavere in un abito baldacchino, Rihanna che ricorda il papilloma virus al microscopio, i tacchi di Jaden Smith e altre bestialità
Il Met Gala è il consueto party di beneficienza del Metropolitan Museum d’arte e costumi di New York. Quest’anno si celebra la carriera di Rei Kawakubo, fondatrice di Comme des Garçons: tagli asimmetrici, monocromi, spesso voluminosi e deformanti. Lo spirito è: solo perché hai due braccia non significa ti servano due maniche. (I soldi veri li fa con le collaborazioni con Nike e Speedo). Vestiti scultorei che fanno sembrare Gigi Hadid sexy quanto Quasimodo. La Kawakubo è il corrispettivo nella moda del brutalismo nell’architettura, spinge da sempre i limiti e spesso spiazza: se ti piace vuol dire che non è sufficientemente nuovo e rimarrà delusa; se non ti piace è perché non lo capisci, e lei brinda. Quindi il miglior complimento che le si possa fare a ogni presentazione è: "Belli, li fai anche per esseri umani?".
Tra i meriti di Anna Wintour c’è l’aver fatto del Met l’occasione ghiotta per le celebrity di diventare trasformisti e celebrare la moda: i brand ti invitano, tu indossi ciò che ti danno, tutti ci guadagnano. Il risultato è che sembrano concorrenti di RuPaul's Drag Race, quello show americano con le drag queen con lampadari in testa. È una sorta di ballo studentesco tra persone molto ricche e molto famose. Siccome quest'anno la richiesta era d’essere avangarde e di spingere i confini ci siamo trovati Katy Perry in versione sposa cadavere in un abito baldacchino Maison Margiela con veletta rossa e strascico. Lo ha disegnato John Galliano, che ricordiamo è sobrio dal 2011. O lo era. Ma è sempre preferibile bullizzare Katy Parry che insultare i vicini di posto al bar con frasi antisemite.
La moglie di Pharell Williams, quello di “Clap along if you feel like happiness is the truth”, si è presentata con un abito rosso senza braccia e l’espressione di una commessa a cui hai appena chiesto se c’è la 44. Sembrava un vaso, i fiori erano invece portati da Rihanna in un Comme des Garçons floreale che ricordava anche il papilloma virus al microscopio. Lei e Solange (la sorella Knowles che fattura meno) sono le uniche che hanno colto nel segno il dresscode.
Non tutti sono disposti o sono in grado di capire certe tendenze artistiche. Bella Hadid e Kendall Jenner quando leggono sull’invito “spingere i confini” lavorano di sottrazione, e si sono presentate mezze nude. Sempre meglio che vedere il sedere frollo di Madonna, che quest’anno ce lo ha risparmiato (e quindi anche i pippotti sulle discriminazioni degli anziani, o ageism) e s’è infilata una tuta militare Moschino disegnata da Jeremy Scott. Il quale ha dovuto modificare tutte le misure e le regole anatomiche per posizionare il seno di Madonna proprio sotto al mento, non sia mai rimanesse fuori dall’inquadratura in qualche foto.
L’unico Versace più brutto di quello indossato da Kylie Jenner è Donatella (questa è una citazione di Joan Rivers, la più grande poliziotta della moda). La sorella più famosa, Kim Kardashian, era vestita di bianco, l’unico colore che riesce a vedere il marito Kanye West nella casa di cura in cui sicuramente si trova (le hanno chiesto perché mancasse e ha risposto che si prende una pausa ed è molto sereno = cocktail di farmaci). Anche se è autorizzata a indossare il nero snellente, dopo le foto in cui paparazzata prende il sole al mare alle trippe frolle (100 mila follower in meno: tutto le si perdona ma non d’essere al naturale).
Jaden Smith, figlio di Will Smith, si è presentato in tacchi: quando lo faceva Tom Cruise dicevano solo che era basso, ora si chiama gender fluid. La sua idea di avanguardia è impugnare come accessorio i ciuffi rasta «Visto che non ho potuto farmi accompagnare da mia sorella stasera, ho portato i miei vecchi capelli con me». Jaden è la dimostrazione che a volte prenderle è meglio che non prenderle. L’altra rasata famosa è Cara Delevingne, per un ruolo drammatico (no, non deve girare il 2007 della vita di Britney Spears). Al Met Gala si è fatta disegnare la crapa pelada d’argento con decorazioni quasi natalizie. Per pulirle la testa hanno certamente usato il vestito a spugna di Julianne Moore.
Ciò che accade al Met Gala rimane al Met Gala. Fuori è un tripudio di red carpet, telecamere, giornalisti; dentro non è possibile postare nulla per ordine della preside cattiva Anna Wintour. A rompere la regola è Kylie Jenner che si è fotografata in bagno con metà invitati. Ma a spingersi oltre, a essere veramente aggressiva e impenitente non è stata lei. È stata Bella Hadid: in una foto sta fumando per terra in bagno. A New York! In un museo! Rei Kawakubo non poteva chiedere di meglio.