Nel mondo parallelo che non si è mai trasformato in realtà, in queste ore Gucci avrebbe finito di smontare l’allestimento della sfilata Cruise nella Baia di san Francisco. Nel mondo modellato sul Coronavirus che pare condividere più di un punto con la filosofia bergsoniana della percezione temporale autonoma e irripetibile, il Fisherman’s Wharf di San Francisco è andato a fuoco, si contano per il momento 345 mila morti di Covid-19 e, dopo Saint Laurent, anche Gucci ha detto basta alle cinque sfilate annuali: se ne faranno due (quella autunnale verso fine settembre per non stressare la produzione), di capi talvolta riproposti e con un occhio di riguardo al genderless, esperimento sociale che il direttore creativo di Gucci, Alessandro Michele, domina come nessun altro e che prenderà il nome di MX.
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