In una settimana di moda dai richiami borghesi, la statua esce dal salotto di casa dello stilista per ricordare la necessità di salvaguardare il pianeta. E che fra borghesia e ferinità non c'è che un passo
“Attenti al gori-i-i-lla” cantava Fabrizio De Andrè, in una delle sue spietate ma felici satire della natura umana. Ed ‘ proprio così, come un sorridente memorandum agli albori dell’umanità, e alla necessità di proteggerla innanzitutto da se stessa, che ci piace interpretare il sorriso enigmatico di Giorgio Armani appoggiato a Uri, il primate a grandezza naturale in resina verde dai riflessi blu che di solito occupa una posizione di rilievo nel suo salotto di Milano, in chiusura dei filmati di presentazione delle collezioni uomo e donna inverno 2021, ancora una volta in digitale. Realizzato dall’artista Marcantonio Raimondi Malerba, che lo realizzò molti anni fa per un set cinematografico, per una volta Uri, “il fiammeggiante” secondo il suo nome biblico, ha lasciato via Borgonuovo per piazzarsi al centro della passerella e del logo GA da dove ha osservato, sornione e ieratico, il passo delle ragazze in organze e velluti, in un perfetto ribaltamento di prospettiva rispetto al celebre gorilla spiaggiato che apriva il film “Ciao maschio” di Marco Ferreri.
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