Il Foglio della moda
Il trentennale di 10 Corso Como nella luce di Nanda Vigo
Lo spazio fondato da Carla Sozzani compie trent'anni. Dal 4 settembre, una mostra a lei dedicata
Dice la vulgata modaiola che 10 Corso Como sia stato il primo concept store del mondo. Naturalmente non è vero, perché prima di lui ci furono Biba a Londra con quel ristorante da urlo, Fiorucci a Milano (benché non avesse una galleria d’arte) e, volendo davvero andare indietro nel tempo e nei modi, le esperienze di sartoria cultural-musicale di Paul Poiret. Nei trent’anni che ora si appresta a festeggiare, il grande spazio fondato da Carla Sozzani in un vecchio palazzo della Milano popolare di Porta Nuova ha cambiato però il volto della zona, gentrificandola in via definitiva, ha lanciato un numero pressoché incalcolabile di designer (grazie a lei Milano si innamorò di Rei Kawakubo di Comme des Garçons), quasi tutti ben felici di offrire i propri capi anche in conto merce, ha presentato quasi tutti i libri di moda che contano, ha avuto e superato qualche guaio col fisco.
Ultimamente ha cambiato proprietà. Da qualche mese, è entrato infatti a far parte delle proprietà di Tiziana Fausti, buyer bergamasca di molti investimenti, anche a Lugano, e infinite capacità imprenditoriali, che vi sta investendo circa 10 milioni di euro in rinnovamenti e rilancio. L’altro giorno ci è arrivata una lunga mail che elenca tutte le attività previste per questo mese di festeggiamenti (quasi più per il design che per la moda), e ci è molto piaciuto trovare un omaggio a Nanda Vigo, “la designer della luce”, come era chiamata fino alla scomparsa nel maggio del 2020, cioè nel buio del primo lockdown. Il 4 settembre, la Fondazione Sozzani inaugura la mostra dedicata a lei, di cui tutta Milano aspettava le curatele e le idee e l’allegria fin dai tempi in cui era compagna di Piero Manzoni e seguiva le attività del mitologico gruppo Zero: “Nanda Vigo: incontri ravvicinati. Arte, Architettura, Design”.
Adorava l’Africa, e aveva tutta l’intelligenza per la vita dei grandi viaggiatori. Come epitaffio, l’ufficio di pubbliche relazioni d’arte di Lara Facco scelse uno di quei suoi aforismi in grado di rivelarti l’essenza della vita. Ve lo riproponiamo perché è il momento giusto per farlo: “Se avrai necessità di montarti una tenda, magari in vista di una piccola tempesta di sabbia, farai di tutto per sopportare le ore gelide della notte e cercherai l’agio di un caldo sacco a pelo e di un thermos di tè. Così ho imparato a costruirmi un’isola. Un’isola che potrei costruirmi in qualsiasi mondo”.
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