Il foglio della moda - primafila
Non avevo scelto l'azienda. Ma è andata bene così
Nicoletta Spagnoli studia farmacia, vola in California ma d'improvviso si trova alla guida della casa di moda: la cifra stilistica personale è rimasta, ma si è fusa insieme agli insegnamenti di famiglia. E così il passaggio del testimone è avvenuto, per la quarta volta, dentro le mura di casa
Non avrei mai immaginato che sarei divenuta amministratore delegato della società Luisa Spagnoli. Non era nei miei piani. Laureata in farmacia, ero volata in California come ricercatrice scientifica: venni richiamata in Italia da mio padre per affiancarlo. Accettai, non senza remore; Luisa Spagnoli, però, era una storia di famiglia, e dentro di me sapevo che tale avrebbe dovuto rimanere. Ero felice di poter dare il mio contributo in azienda: fin da bambina frequentavo l’ufficio stile dell’azienda, ne ero affascinata. Amo disegnare abiti, ma non avrei mai immaginato di prendere il posto di mio padre, un uomo che ammiravo e a cui mi ispiravo da sempre. Nel 1986 quel giorno arrivò: mio padre morì improvvisamente e mi trovai alla guida dell’azienda in cui lavoravo da tre anni. Ero una semplice disegnatrice e mi sono trovata alla guida dell’azienda dall’oggi al domani. Il passaggio è stato improvviso, ma mi ha spinta a restare coerente con la mia personale cifra stilistica, che però rispecchiasse lo stile Luisa Spagnoli.
Sono cresciuta come imprenditrice sul campo, prendendo decisioni strategiche pensando a quello che avrebbe fatto mio padre e, nonostante i tempi siano cambiati e tutto sia in costante evoluzione, mi succede ancora oggi. Il tema del passaggio generazionale è quindi da sempre uno dei punti cardine della nostra azienda. Luisa Spagnoli è una storia d’imprenditoria familiare, di cui rappresento la quarta generazione con l’obiettivo di costruire un passaggio consapevole affinché possa restare in famiglia per tante altre. La successione dalla mia bisnonna Luisa a mio nonno è stata relativamente semplice, quasi naturale. Lui l’aveva affiancata già nella Perugina ed era presente quando è stata fondata l’azienda di moda. È sempre stato il suo braccio destro.
Lo stesso è avvenuto con mio padre che aveva solo ventiquattro anni quando mio nonno gli cedette il comando dell’azienda. Per tre generazioni, questi passaggi sono sempre avvenuti gradualmente. Eppure, anche io mi sono sempre sentita nel posto giusto. Avere successo da più di novant’anni è chiaro segno che tramandare insegnamenti e tradizioni in chiave contemporanea è un requisito per il successo. Sono fortunata di aver potuto vivere molto mio nonno e mio padre; oggi porto con me tutti i loro insegnamenti e i loro valori. Il rispetto dei dipendenti, insieme con la meritocrazia, da sempre contraddistinguono la nostra azienda e li tramando con orgoglio. Abbiamo dato lavoro e un sistema assistenziale alle donne quando ancora in Italia non esisteva per loro il diritto di voto. Le abbiamo sempre supportate attraverso il nido aziendale, mettendo a disposizione un pediatra ed ore extra per l’allattamento, affinché non dovessero mai scegliere tra lavoro e famiglia.
Oggi, la digitalizzazione dell’azienda ha segnato un ulteriore cambio di passo, mostrando come anche una realtà storica come la nostra possa proiettarsi verso il futuro senza però perdere la propria identità. La tradizione e la memoria del passato, insieme con l’innovazione sono per me qualità vincenti, facce della stessa medaglia. Valori indiscutibili per Luisa Spagnoli, insegnamenti che con orgoglio trasmetto a mio figlio Nicola che, come mio padre a suo tempo, sta facendo un passaggio di consegne organico, attraverso anni di costante affiancamento. Lavora con me da otto anni e ricopre ruoli con sempre più responsabilità di cui farsi carico. Anche lui ha dovuto affrontare una gavetta che era imprescindibile ed inevitabile per la sua crescita. È con questo approccio che qui a Luisa Spagnoli guardiamo al futuro, continuando a tenere il passo dei cambiamenti sì, ma con la consapevolezza del cammino percorso da chi ci ha preceduti.
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