Alessandro Michele lascia la direzione creativa di Gucci
L’annuncio ufficiale verrà dato fra poche ore, cioè a mercati chiusi. A Parigi, headquarter di Kering, si sta pensando “come dire la cosa”, fa sapere al Foglio un esponente rilevantissimo della multinazionale. Dopo sette anni se ne va il geniale stilista capace di trasformare un marchio e di rivoluzionare la moda. Questa mattina il titolo ha già perso lo 0,6 per cento
Possiamo anche togliere i punti interrogativi alla notizia che forse, da un po’, era anche attesa. Alessandro Michele lascia dopo sette anni la direzione creativa di Gucci. L’annuncio ufficiale verrà dato fra poche ore, cioè a mercati chiusi. A Parigi, headquarter di Kering, si sta pensando “come dire la cosa”, fa sapere al Foglio un esponente rilevantissimo della multinazionale. Cioè, come raccontarla a una comunità modaiola, e a un’intera generazione di ventenni, ai quali per un lasso di tempo relativamente lungo (nella moda è tutto relativo), Michele è stato presentato come il genio capace di trasformare un marchio e di rivoluzionare la moda. E come, in effetti, è. Nessuno, negli ultimi due decenni almeno, è stato capace di imprimere una simile evoluzione alla cultura della moda e del vestire.
Dunque, perché cambiare rotta? Perché nel momento in cui la legge degli analisti si sposa con gli scontrini dei clienti, ed entrambi sono al ribasso, si può reggere ancora per una stagione, al massimo due, ed è quello che stava accadendo a Gucci, e le reazioni della borsa questa mattina alla notizia sono state più che eloquenti: il titolo ha perso lo 0,6 per cento. Mentre i fatturati crescevano, ma non abbastanza. Nell’ambito dello stesso gruppo, i risultati migliori stanno arrivando da Yves Saint Laurent e da Balenciaga, dove quel genio del marketing di Demna sta convincendo il mondo intero che una borsetta di peluche zoomorfa è il simbolo delle inquietudini di una generazione: gli ultimi report finanziari avevano evidenziato un rallentamento. Nel terzo trimestre del 2022, Gucci aveva raggiunto un fatturato di 2,58 miliardi di euro, in crescita del 18 per cento (+9 per cento su base comparabile), quando nello stesso periodo Saint Laurent è aumentato del 40 per cento e Bottega Veneta del 20.
Ma si può crescere a questi ritmi un trimestre dopo l’altro? Difficile, per tutti. Ma, in particolare, e come segnala il quotidiano di settore americano WWD, la “luna di miele con Marco Bizzarri (il ceo del gruppo, ndr) era finita da tempo”. Per anni, i due hanno raccontato in coppia come si fossero “scoperti” e apprezzati nel corso di un incontro del dicembre 2014 quando Bizzarri, appena arrivato in Gucci da Bottega Veneta, cercava una sostituzione per Frida Giannini. Il cambio di passo impresso da Michele al marchio, che nel 2015 aveva incrociato a perfezione lo zeitgeist, favorendo e rendendo popolari termini come fluidità e “agender”, ha iniziato però dopo qualche anno a mostrare la corda e, soprattutto, a rivelarsi più divisivo del previsto.
Dicono le stesse fonti parigine che a Michele fosse stato chiesto un cambio di passo e di stile che sarebbe stato comunque impossibile (la moda del creativo romano è il perfetto riflesso del suo credo, dei suoi valori, del suo stile). Da qui, la decisione di separare le strade. Un segnale forte del processo in atto, peraltro, era arrivato una settimana fa, con la nomina di Benjamin Cercio, in arrivo da Louis Vuitton (e cioè dal team di Ghesquière), come global communications director. Adesso, in attesa della nomina del sostituto, ci sono già le nostalgiche che reclamano nuovamente Tom Ford.
Alle ore 20.43, il comunicato ufficiale del gruppo Kering, che conferma quanto scritto in questa giornata fin nelle sfumature.
"Gucci annuncia oggi che Alessandro Michele lascia il ruolo di Direttore Creativo
di Gucci. Alessandro Michele è stato alla guida del team creativo della Maison dal 21 gennaio 2015 e ha ricoperto un ruolo fondamentale nel rendere Gucci quella che è oggi, grazie alla sua creatività rivoluzionaria e sempre nel rispetto dei codici del brand.
Marco Bizzarri, Presidente e CEO di Gucci, ha dichiarato: "Ho avuto la fortuna di incontrare Alessandro alla fine del 2014. Da allora abbiamo avuto il piacere di lavorare fianco a fianco, mentre Gucci tracciava il suo percorso di successo, nel corso di questi ultimi otto anni. Voglio ringraziare Alessandro per il suo impegno
ventennale in Gucci e, per la sua visione, dedizione e amore incondizionato per questa Maison unica, negli anni da Direttore Creativo".
François-Henri Pinault, Chairman e CEO di Kering, ha dichiarato: "La strada che Gucci e Alessandro hanno percorso insieme negli ultimi anni è unica e rimarrà un momento eccezionale nella storia di questa Maison. Sono grato ad Alessandro per aver portato così tanto di sé in questa avventura. La sua passione, la sua
immaginazione, il suo ingegno e la sua cultura hanno messo Gucci al centro della scena, al posto che merita.
Gli auguro tutto il meglio per il prossimo capitolo del suo viaggio creativo".
Alessandro Michele ha dichiarato: " Ci sono momenti in cui le strade si separano in ragione delle differenti
prospettive che ciascuno di noi può avere. Oggi per me finisce uno straordinario viaggio, durato più di venti
anni, dentro un'azienda a cui ho dedicato instancabilmente tutto il mio amore e la mia passione creativa. In questo lungo periodo Gucci è stata la mia casa, la mia famiglia di adozione. A questa famiglia allargata, a tutte le singole persone che l'hanno accudita e sostenuta, va il mio ringraziamento più sentito, il mio abbraccio più grande e commosso. Insieme a loro ho desiderato, sognato, immaginato. Senza di loro niente di tutto quello che ho costruito sarebbe stato possibile. A loro quindi il mio augurio più sincero: che possiate continuare a
nutrirvi dei vostri sogni, materia sottile e impalpabile che rende una vita degna di essere vissuta. Che possiate continuare a nutrirvi di immaginari poetici ed inclusivi, rimanendo fedeli ai vostri valori. Che possiate sempre
vivere delle vostre passioni, sospinti dal vento della libertà".
Il team creativo di Gucci porterà avanti la direzione creativa della Maison fino all'annuncio di una nuova organizzazione".
Alla Scala