Il foglio della moda
Il mio grande rispetto per chi sa superare il tempo
La storia dietro al Calendario Pirelli 2024: un progetto che rappresenta una forma di anti-temporalità, una celebrazione di chi sa tracciare un percorso senza istanti o attimi
Non ho sempre creduto di poter arrivare dove sono oggi. Da bambino cresciuto in Ghana, non ho mai pensato a questioni come la trasmissione della cultura o all’atemporalità di certe espressioni della creatività umana come a un orizzonte possibile. Il mondo era quello che avevo di fronte. Ma quando guardavo fuori, verso l’alto, vedevo artisti e leader, vedevo dei promotori del cambiamento. Loro mi hanno spinto a pensare in modi nuovi. Sono stato ispirato e sfidato dal loro coraggio, dalla loro etica del lavoro e dai sacrifici che hanno fatto. La spinta e lo spirito di sacrificio e di riuscita che ho visto dentro di loro, a poco a poco cominciai a percepirli dentro di me: da quel momento, ho iniziato a guardare oltre il mio mondo, oltre ogni ostacolo o soffitto, dritto verso il cielo. Queste persone mi hanno insegnato non solo a sognare un diverso tipo di vita, ma a realizzarlo. Ma quello che mi ha colpito nel mio viaggio fino a oggi è che tante di queste persone, tanti di questi volti e di questi nomi che mi avevano ispirato da bambino, continuino a farlo oggi. Accanto a loro sono entrate, come giganti, nuove ispirazioni, nuove figure. Ho capito che non si tratta di essere giovani o vecchi, “freschi” o saggi. Ciò che rende queste icone ciò che sono, è nella cura che mettono, nella loro dedizione, nella loro passione. Non si fermano mai. Non mollano mai. Sono inossidabili, capaci di continuare a creare, realizzare e immaginare in modi che sembrano sfidare il tempo. Sono senza tempo.
Questa è la storia che ho voluto raccontare con il Calendario Pirelli 2024: un progetto che non vuole mostrare grande rispetto per il tempo. Al contrario, rappresenta una forma di anti-temporalità, una celebrazione di chi sa tracciare un percorso senza tempo. Non amo le immagini create dall’intelligenza artificiale, ritengo che la tecnologia possa essere utile solo in occasioni speciali e proprio per la “tecnica” di cui è espressione. Io voglio lavorare sull’umano, voglio raccontare una storia che esplori come i nostri risultati vengono vissuti e interpretati dagli occhi di coloro che ispiriamo. Ho sempre pensato a ciò che le persone hanno fatto e a quale potesse essere il mio apporto ulteriore, cosa io potessi fare in un modo diverso: quando osservo le opere del quattordicesimo secolo, o i dipinti degli artisti rinascimentali, nella maggior parte dei casi dipingevano come se fossero entrati di nascosto in luoghi e spazi, fotografandone i soggetti. Così, in una prospettiva opposta, io fotografo come un pittore. Concentro la mia energia in questa direzione.
Prince Gyasi, pseudonimo di Gyasi Nyantakyi. È un fotografo e artista ghanese, attivo nel campo delle arti visive. È cofondatore di Boxedkids, organizzazione non-profit che aiuta i bambini di Accra, in Ghana, a ricevere un'istruzione. Autore del Calendario Pirelli 2024, giunto alla sessantesima edizione, Prince Gyasi ha ventotto anni. Questo testo è il co-prodotto di una sua pagina di appunti e di un incontro avvenuto a Londra nello scorso mese di novembre. Foglio di famosi musicisti gospel, per descrivere il percorso che lo ha reso un visual artist, Prince Gyasi attinge a una riserva di ricordi ed esperienze d'infanzia; dai giorni trascorsi con il nonno musicista, a quelli da assistente di un fotografo ritrattista al mercato di Accra. Ha dedicato parte del suo tempo al disegno, utilizzando le prime versioni di programmi di grafica disponibili sul suo computer, dedicandosi alla scultura e alla tecnologia, costruendo modalità sempre nuove per creare.