L'annuncio
Alessandro Michele è il nuovo direttore creativo di Valentino
Lo stilista, ex direttore creativo di Gucci, sarà a Palazzo Mignanelli, ora sotto l'egida di Kering, dal 2 aprile. La verità è che la moda con le sue seduzioni non si lascia mai
Dalla moda non si esce mai, e anche le rotture più difficili e improbabili hanno modo di sanarsi quando di mezzo ci sono non tanto i fee, quelli sono incredibilmente una cosa secondaria in questo settore dove pure girano tantissimi soldi, ma la bellezza. La gioia. La possibilità di creare, di lasciare un segno, di esprimersi attraverso quel moltiplicatore di messaggi che è il corpo. Dunque, anche se a lungo non abbiamo voluto crederci (perché, dopotutto: ha già fatto la storia, ha rivoluzionato la moda come forse solo Yves Saint Laurent e John Galliano nell’ultimo mezzo secolo, è un signore benestante che potrebbe dedicarsi solo ai propri capricci), Alessandro Michele è il nuovo direttore creativo di Valentino, epoca Mayhoola-verso-Kering che è lo stesso conglomerato da cui uscì tumultuosamente meno di due anni fa.
Ma è evidente che i buoni uffici del ceo di Valentino, quel mago della moltiplicazione di attrattività che è Jacopo Venturini e con cui Michele stabilì la più fruttuosa intesa del primo periodo-Gucci, abbiano avuto ragione delle diffidenze e forse di qualche perplessità da ambo le parti. Giusto il tempo di festeggiare Pasqua, e il 2 aprile Michele sarà a Palazzo Mignanelli, edove per la prima volta si misurerà con un atelier di couture e un gruppo di sarte abilissime, talvolta e perfino protagoniste di talent show televisivi, che Pierpaolo Piccioli aveva valorizzato e coccolato in ogni modo. Bisognerà asciugare loro gli occhi, conquistare la loro fiducia: Alessandro Michele ha un ottimo carattere, ama il mondo nelle sue più diverse sfaccettature, ce la farà.
La prima collezione verrà presentata a settembre, a Parigi, e sarà certamente la più attesa: fino a quel momento, nulla. Azzerata, come si sa, la collezione uomo di giugno, e anche la sfilata couture. “Provo la grande gioia e l’immenso onore di entrare a far parte di una maison di couture che ha la parola “bellezza” scolpita in una storia collettiva fatta di eleganza raffinata e di infinita grazia”, ha detto, lanciandosi poi in uno di quei suoi fantastici soliloqui (fantastici lo sono davvero, e anche funambolici) attorno al profondo significato della parola gioia. L’attuale presidente, Rachid Mohamed Rachid, che con Michele nei mesi scorsi aveva avuto modo di confrontarsi attorno al possibile rilancio del brand Walter Albini, si è detto “fermamente convinto che con la sua singolare creatività e sensibilità, Alessandro continuerà ad elevare l'eredità eterna del brand e la sua identità di Maison de Couture italiana senza eguali, “dando vita a “una nuova pagina di eccellenza e di infinita bellezza”. Dichiaratamente “contento ed emozionato”, ovviamente, Venturini, da sempre attratto dal “suo talento, la sua creatività, la sua profonda intelligenza sempre legata ad una meravigliosa leggerezza”, che scriveranno un altro capitolo della Maison Valentino. "Sono certo che la rilettura dei codici della Maison e dell’heritage creati dal Signor Valentino Garavani uniti alla straordinaria visione di Alessandro ci faranno vivere momenti di grande emozione e si tradurranno in oggetti irresistibilmente desiderabili”.
La chiave di tutto, di questa scelta, sta in queste due ultime parole, nell’avverbio e nell’aggettivo. Comunque, adesso è arrivato il momento di aprire la scatola di acquerelli e i colori che vennero inviati a un po’ di sostenitori due natali fa, a poche settimane dall’uscita. Porta la firma di Gucci, ma non conta. Quella scatola di colori è l’approccio alla vita di Alessandro Michele.