Benedetta Petruzzo (foto di Federico Barbieri)

Moda

Benedetta Petruzzo lascia Miu Miu per Dior

Fabiana Giacomotti

E' stata l'artefice del clamoroso successo di vendite e di immagine di Miu Miu, con una crescita di fatturato del 75 per cento in un semestre. Bernard Arnault le ha offerto la carica direttrice generale

Una crescita di fatturato del 75 per cento in un semestre, la più importante performance mondiale in un settore che inizia a dare segni di stanchezza profonda ed endemica come la moda, non poteva lasciare indifferente Bernard Arnault che infatti, attraverso la figlia Delphine, pdg della maison Dior, ha offerto a Benedetta Petruzzo, trentotto anni, artefice del clamoroso successo di vendite e di immagine di Miu Miu, di cui è stata per qualche stagione amministratrice delegata, dopo il debutto in Kering Eyewear e una lunga esperienza in Bain, la carica di managing director-direttrice generale di Dior. Si spiega così anche la mancata presenza di Petruzzo, la più giovane e brillante manager della sua generazione (e, diremmo, anche di un paio di altre, raro trovare una giovane così determinata eppure attenta anche alla sua vita personale e di famiglia, è madre da meno di due anni) alle giornate veneziane in corso per il progetto Miu Miu Tales, che a palazzo Corner della Regina, sede veneziana della Fondazione Prada, raccoglie durante la Mostra del Cinema le registe più interessanti da tutto il mondo attorno a temi sociali rilevanti.

 

Quest’anno, la protagonista assoluta è l’argentina Laura Citerella, autrice del film “Trenque Lauquen” che due anni fa raccolse premi in tutti i festival mondiali, guadagnandosi la stima e l’affetto di milioni di appassionati. La nuova managing director di Miu Miu, “onorata di entrare a far parte di una maison così rappresentativa”, debutterà pubblicamente nelle prossime settimane, in occasione della nuova sfilata pret-à-porter, accanto alla “patronne”, Delphine, sicura che “il talento e la leadership di Benedetta Petruzzo saranno degli atout fondamentali nella crescita delle attività di Dior” soprattutto, par di capire, sui mercati internazionali, chiave del successo di Miu Miu che, invece, ha saputo cogliere i cambiamenti nello stile di vita e dei desideri di consumo di mercati ampi e ultimamente molto restii allo sfoggio di lusso occidentale come la Cina. Senza svendere il prodotto con iniziative di taglio ai prezzi come hanno fatto in molti, senza cedere alle lusinghe del mercato parallelo, postando l’asse dell’offerta verso prodotti ad alta desiderabilità, ma al tempo stesso in linea con la nuova passione dell’Estremo oriente per la vita all’aria aperta, il benessere e lo sport, conseguenza di due anni durissimi di restrizioni pandemiche, Petruzzo ha segnato una crescita ineguagliata da qualunque altra maison. 

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