giro di telefonate

Che cosa mettono in valigia gli stilisti e gli imprenditori?

Paola Bulbarelli

Cosa leggono coloro che vestono lo Strega nell’unico mese dell’anno nel quale più o meno riposano. Pochi titoli del momento. Invece molti classici, molta politica

Chissà se chi non risponde alla domanda "che cosa leggerai questa estate?" lo fa perché non legge affatto, oppure legge libri inutili che non gli va di citare, o ancora perché, specificando di “essere già in vacanza”, intende sottolineare con questo che nell’acqua del mare ha mandato anche la testa. Per carità, non è obbligatorio leggere, ma si spera che chi fa vestiti, considerato quanto si picca di legare la moda a fatti ed evoluzioni culturali altrimenti son stracci, almeno un paio di romanzo all'anno li alterni sul comodino. Insomma, scrivere questo articolo a fine luglio è stato meno facile di quanto prevedessimo.

 

Però, per fortuna, ci sono stati stilisti e imprenditori che hanno detto la loro con cognizione, anche contenti di toccare un argomento che sta loro a cuore: leggere, infatti, è profondamente legato alla creatività e a un'apertura mentale che solo la conoscenza, ampliata e arricchita con costanza, può dare. Anche solo una raccolta di immagini che consentisse di far spaziare la mente (con il minimo sindacale delle didascalie a spiegare, naturalmente), potrebbe essere utile alla causa: disegnare una collezione ispirata a un artista, a un periodo storico, a un gioco di colori magari caravaggeschi e che sono, spesso, le fole che gli stilisti raccontano in conferenza stampa quando spiegano da dove sia scaturita una determinata idea, o tentano di farlo, potrebbe acquisire insomma un valore diverso. Si legge poco in generale, purtroppo, e nonostante una recente indagine del Libraccio abbia segnalato una piccola progressione fra gli italiani, soprattutto nei mesi estivi, e una netta predilezione per la narrativa contemporanea, seguita dai gialli e dai cosiddetti “classici” come “Orgoglio e pregiudizio” e “I fratelli Karamazov”.

 

Il grande successo del Book Literary Club fondato da Miu Miu, e la sua distribuzione estiva di ghiaccioli e testi classici di scrittrici da non dimenticare (leggere intervista nella pagina a fianco), è la migliore dimostrazione che la divulgazione letteraria dei grandi nomi della moda, seguiti dai giovani sui social, sarebbe un bel messaggio di divulgazione. Trattare di libri con Brunello Cucinelli, per esempio, è come invitarlo a nozze. Ha interrotto gli studi di ingegneria, lo stilista imprenditore filosofo che ha reso la sua Solomeo, anche attraverso la cultura, famosa in tutto il mondo, ma si è ampiamente rifatto con più di una laurea honoris causa. Due settimane fa, a Milano, ha presentato il nuovo sito istituzionale, Solomei.ai e Brunellocucinelli.ai, creato con “L’umana intelligenza artificiale”, illuminato dai disegni dell’artista Sunflowerman e costruito nella logica, letteraria, della mise en abyme, e cioè della reduplicazione di una sequenza di eventi o la collocazione di una sequenza esemplare che condensa in sé il significato ultimo della vicenda o, in questo caso, dell’esperienza. Il sito “impara” dal tipo di navigazione, rendendo l’esperienza unica per chiunque. "Adriano Imperatore dice che i libri gli hanno indicato la via della vita e che fondare biblioteche è come costruire granai pubblici”, racconta Cucinelli: “Ispirandomi a questo genio e ammirando l’idea di Tolomeo I di creare la Grande Biblioteca di Alessandria, ho immaginato di fondare una biblioteca pubblica, un tempio laico della cultura dove fosse possibile dialogare con i più grandi spiriti della storia, a partire dai classici, amabili compagni della più profonda crescita morale e culturale dell’essere umano". La Biblioteca Universale di Solomeo aprirà nel 2026, sarà ricca di circa 400mila volumi fra i quali molte edizioni rare e troverà sede nella Villa Settecentesca del borgo: "E’ stata ideata per offrire ai lettori il piacere di trovarsi come in un tempio laico della cultura e poter scegliere tra le opere di filosofi, letterati, artisti, architetti e altri grandi autori". Non mancano i consigli. "'Le Memorie di Adriano' della Yourcenar resta un capolavoro da leggere sempre e poi 'I Versi Aurei' di Pitagora, un piccolo libro ma di alta ispirazione umana".

 

Si affrontano letture anche da Etro che, oltre ad aver vestito la vincitrice del Premio Strega, l’autrice de “L’età fragile” Donatella Di Pietrantonio alla cerimonia di premiazione, attorno ai libri ha costruito il progetto 'Etro Print Tales, Letture sotto al sole' dove si celebra l'amore del marchio per il profondo senso delle parole, un legame che parte dalle frasi impresse sulle pagine per arrivare alle costruzioni di capi e tessuti. Scrittori, booktokers, artisti, attori e cantanti amici del brand, hanno suggerito e condiviso la loro lettura preferita per l’estate. Non solo. D'altronde, la sensibilità di Marco De Vincenzo, direttore creativo di Etro con sangue messinese nelle vene e grande passione per l'artigianato, è stata certamente enfatizzata e valorizzata dalla vicinanza della famiglia di Gimmo Etro, grande collezionista di opere d’arte dalla classicità al contemporaneo, ma proprietario anche di uno strepitoso archivio di tessuti, dalla quale attinge e trova ispirazione. "Dei libri molto lunghi", spiega, "mi spaventa il legame che devi instaurare: 'Of Human Bondage' di William Somerset Maugham (in italiano 'Schiavo d’amore', 619 pagine, un paio di riduzioni cinematografiche molto importanti di cui la prima, del 1934, con Leslie Howard, futuro Ashley di 'Via col vento', ndr) ha vinto questo timore e la vita del protagonista, Phil, si è intrecciata con la mia fino a ritagliarsi un piccolo, fedele spazio quotidiano. Un romanzo di formazione come questo può aiutarti a mettere in ordine i pensieri e ti offre spunti di riflessione costanti su quanto la vita sia straordinaria e imprevedibile. Anche poche pagine ogni giorno, come una preghiera".

 

La stilista Chiara Boni, già assessore alla comunicazione della Regione Toscana, che da poco ha ceduto la propria azienda all’ex socio è notoriamente una lettrice. "Sono stata un accanita lettrice, da ragazza ho divorato tutti i grandi autori russi, la narrativa francese dell’Otto e Novecento compreso Marcel Proust. Mentre non sono mai riuscita a finire 'L'uomo senza qualità' di Musil, ho letto tutto Thomas Mann, ho avuto il periodo degli americani da Kerouac a Bukowski, tutti i romanzi femministi da Virginia Woolf a tante altre, adesso leggo meno, ho meno tempo…il mio modo di leggere è sdraiata a pancia in giù, sono centinaia gli autori che ho amato e tanti mi hanno cambiato la vita e mi hanno fatto desiderare di viaggiare e di scoprire mondi e sensazioni e attraverso la lettura ho anche sempre immaginato come erano vestite le protagoniste, quindi anche tanti stimoli per il mio lavoro". E ora, che si legge? "Jon Fosse, ultimo premio Nobel che non ho ancora letto (la nave di Teseo ), 'Opera senza nome' di Roberto Calasso ( Adelphi ), Marguerite Yourcenar ('Come l’acqua che scorre', Einaudi).

Uno stilista intellettuale come Piero Cividini sta rileggendo 'I dolori del giovane Werther'. "L’irrazionalità del pensiero umano contro la razionalità dell’illuminismo’, sottolinea: ”Un tema che trovo molto attuale. I libri che trovo più significativi sono quelli che ti costringono a riflettere sull’evoluzione della nostra società. Per me la letteratura è lo strumento irrinunciabile per capire attraverso il pensiero e le analisi di grandi personaggi del passato come sia la società contemporanea. Può sembrare un ossimoro poiché la nostra società e del tutto diversa da quella del passato ma il cervello e i sentimenti degli uomini sono sempre gli stessi".

 

Eclettica, la direttrice generale di Altagamma, Stefania Lazzaroni, sta leggendo una “biografia insolita di Frank Lloyd Wright, “mio amato Frank’, scritta da Nancy Horan (Einaudi). Assolutamente attuale, invece, l’imprenditore fiorentino Stefano Ricci: "Metterò in valigia 'Il nuovo impero arabo' di Federico Rampini".