Gli Elio e le Storie Tese a Sanremo nel 2016 (foto LaPresse)

Elio e le Storie Tese si sciolgono. Godetevi la vostra musica monotona

Nicola Imberti

La band aveva già annunciato mesi fa che il 19 dicembre avrebbe tenuto il suo ultimo concerto. Ora lo ribadisce: “Ci vuole l'intelligenza di capire di essere fuori dal tempo”. L'unica speranza è che si tratti di uno scherzo

Possiamo anche far finta di niente, dire che non ce ne eravamo accorti, riavvolgere il nastro e riascoltare una, due, cento volte Elio, Cesareo e Faso che annunciano lo scioglimento degli Elio e le Storie Tese. Possiamo far finta di stupirci, di chiederci “ma come è possibile”? Di pensare che è tutto uno scherzo. L'ennesima provocazione di una carriera iniziata agli inizi degli anni '80. Ma alla fine non possiamo non ammettere che lo sapevamo. Sapevamo tutto da tempo. Soprattutto se nella vita abbiamo avuto il privilegio di essere delle “fave” (così si chiamano i fan di Elio e le Storie Tese ndr). 

 

 

Perché gli Elio e le Storie Tese, “banda di bastardi al soldo dell'Uomo del Giappone” (come cantano nella loro Alfieri ndr), si erano di fatto sciolti il 29 aprile del 2016 quando, al Mediolanum Forum di Assago, il tastierista Rocco Tanica (al secolo Sergio Conforti), aveva annunciato che quello sarebbe stato il suo ultimo concerto live con il gruppo. 

  

 

Sergio Conforti era con Elio (al secolo Stefano Belisari), l'anima della band, la coppia da cui tutto aveva origine. E già da qualche anno, in realtà, i due sembravano più attirati dai progetti solisti che dall'attività del gruppo (e le apparizioni di Tanica si erano fatte più discontinue ndr). Ad aprile dello scorso anno il “divorzio non divorzio”. Perché Rocco abbandonava il palco ma, spiegava, non avrebbe fatto mancare il suo contributo nell'attività in studio. Era impensabile, però, che quella separazione consensuale non provocasse degli effetti. Quasi sicuramente era già tutto deciso. Tutto già scritto.

  

 

Infatti qualche mese fa era arrivato l'annuncio. Su YouTube e sul proprio sito, gli Elii avevano postato un video, quasi una comunicazione di servizio, girato durante la tappa di Londra del loro tour (decisamente celebrativo) europeo: la data del 21 maggio a Milano spostata al 19 dicembre. E c'era già tutto. “Sarà il concerto definitivo che suggellerà una grande carriera, la nostra”, “l'ultimo concerto e poi non ci vedrete più”. L'avevano detto. Ma nessuno, evidentemente, se ne era accorto. O gli aveva creduto. Pena del contrappasso di chi non si è mai preso sul serio. 

   

 

Ora, ovviamente, è tutto un rincorrersi di ipotesi, tentativi di spiegare una cosa che era davanti agli occhi di tutti. E così, forse anche per esorcizzare il “lutto”, c'è chi parla di litigi interni alla band o chi, invece, evoca l'incapacità di essere ancora creativamente produttivi dopo tanti anni passati a suonare insieme. L'amicizia, si sa, è una bella cosa, dicono gli storici del rock citando illustrissimi precedenti, ma quando le cose cominciano a non funzionare più, è meglio fermarsi prima che tutto vada a rotoli. Elio, più semplicemente, spiega che “è importante capire quando dire basta e passare a qualcos'altro, ci vuole l'intelligenza di capire di essere fuori dal tempo: youtuber, rapper, influencer, queste sono le persone che parlano ai giovani oggi”.

 

Sarà, ma se c'è una qualità che gli Eelst hanno sempre avuto, è proprio quella di essere capaci di uscire fuori dagli schemi del tempo. Di sovvertire le regole del già sentito, del già cantato, del già detto. Di opporre la canzona mononota alla canzone monotona che quotidianamente ci viene propinata in filodiffusione. Certo non è semplice. In un'epoca in cui sembrano prevalere l'improvvisazione, i ritornelli facili, la logica dei talent che genera star costruite a tavolino, forse sì, una band di cinquantenni che conosce la musica, l'ha studiata (c'è chi sostiene, a ragione, siano la miglior band italiana di sempre) e propone brani mai banali, ha poco da raccontare. Quindi va bene così. Lunedì, intanto, gli Elii sono tornati in radio dove, con Linus, conducono Cordialmese (un lunedì al mese in diretta su Radio Deejay). Il 19 dicembre terranno il loro Concerto Definitivo*. Sul sito i fan, votando, possono aiutare la band a comporre la scaletta. E c'è ancora chi spera che quell'asterisco messo lì, senza un evidente perché, nasconda una sorpresa, un ultimo colpo di scena. Quando si tratta di Elio e le Storie Tese tutto è ovviamente possibile. E sarebbe una grande notizia per la musica italiana. Di sicuro, per ora, c'è solo che quella del 19, come insegnano questi oltre 30 anni di carriera, non sarà una “festa insoddisfacente”.  

 

          

  

  

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