Forse davvero tutte le storie sono storie d’amore, come recita il celebre incipit di Robert McLiam Wilson. Certo lo è questa. La storia della coppia che segnò la più epocale svolta nella storia della musica popolare del Novecento. E chissà come sarebbe arrivata la coppia più bella del mondo a questo compleanno tondo, ottanta candeline sarebbero state il 9 ottobre per il signor John Winston, divenuto John Winston Ono per amore, nato nel 1940 quando i tedeschi cercavano di piegare l’Inghilterra a colpi di bombe. Chissà se lui e la sua “vecchia fidanzata” Paul sarebbero stati in una fase di down, magari condita da insulti cantati urbi et orbi, o piuttosto in un periodo di ritorno di fiamma, fatto di incontri privati e chiacchierate. Ne ebbero più d’uno, tra alti e bassi, incomprensioni e riavvicinamenti, come si conviene alle grandi passioni. Per la ricorrenza dell’ottantesimo anniversario della nascita di John Lennon, Paul McCartney ha annunciato al mondo che pubblicherà un brano composto dai due vecchi soci, “Just fun”, per omaggiare il partner, ucciso quarant’anni fa a New York dallo squilibrato Mark David Chapman. Una notizia che ha scaldato i cuori dei beatlesiani doc quella dell’uscita di un pezzo Lennon-McCartney originale e inedito (l’ultima volta era successo nel 1995, col contributo di George Harrison e Ringo Starr). Un’ultima, ennesima puntata, di una lunga storia d’amore e di amicizia cominciata a Liverpool, nel Merseyside, nel 1957. All’epoca John Lennon aveva sedici anni, andava per i diciassette, suonava la chitarra da leader di una piccola band skiffle (il genere che andava per la maggiore nella Liverpool portuale dell’epoca), i Quarryman. Un amico comune, Ivan Vaughan, gli presentò il moretto mancino con gli occhi grandi, James Paul McCartney, classe 1942, due anni più giovane di John. Due anni, un nulla che nell’adolescenza però significa tanto per stabilire le gerarchie. McCartney, innamorato della musica americana proprio come Lennon, aveva visto John e i suoi esibirsi in pubblico. Si propose per un “provino” voce e chitarra, eseguendo tra l’altro “Twenty flight rock”. John ne fu impressionato. E fu quel 6 luglio che tra i due ragazzini liverpudlians si accese una scintilla fatta di stima reciproca e senso di competizione, l’incontro di due mondi diversi, quasi perfettamente complementari, che fondendosi in uno generarono il songwriter perfetto, la formula più esplosiva nella storia della scrittura delle canzoni.
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