Shakira si vendica del fedifrago Piqué (e della suocera)

“Le donne non piangono più, fatturano”. Dissing ed emancipazione collettiva. “BZRP Music Session #53”, uscita mercoledì, è già il terzo pezzo che la pop star colombiana dedica alla rottura con l'ex calciatore

Maurizio Stefanini

Attento a litigare con tua moglie, se lei è una pop star che può vendicarsi attraverso le sue canzoni. E’ la lezione che Gerard Piqué sta imparando a sua spese, dopo la rottura con Shakira. “BZRP Music Session #53”, uscita mercoledì, è già il terzo pezzo che la cantante colombiana dedica alla rottura, dopo “Te Felicito” e “Monotonía”.

   
“Te felicito”, uscita il 21 aprile, era stata la prima invettiva contro il fedigrafo, ma con toni ancora generici. “Ti faccio i miei complimenti, come fai bene l’attore/ Su questo non ho dubbi/ Continua il tuo ruolo / fa proprio per te questo show”. In “Monotonía”, uscita il 19 ottobre, c’era ancora invettiva e amarezza, ma quasi con una ammissione di corresponsabilità. “Non è stata colpa tua, né mia/ Era colpa della monotonia”. Erano parole buone per qualsiasi amore che finisce. Adesso, invece, la requisitoria contro il padre dei loro due figli Milan e Sasha è più chirurgica. In più, chi ha un minimo di familiarità con la cultura colombiana non può non riconoscere un tipo di gestualità, linguaggio e accenti da popolana della Costa Atlantica. “Tanto che dici di essere un campione/ e quando avevo bisogno di te, hai dato la tua versione peggiore”, dice la canzone, realizzata con il produttore argentino Bizarrap.

   
Ogni volta che Piqué voleva dedicare un gol a colei che fu sua compagna per 12 anni usava lo stesso gesto: le braccia incrociate e un due con le dita su ogni mano, che simboleggiava la data di nascita di entrambi, che è la stessa. Lui il 2 del febbraio 1987; lei il 2 febbraio 1977. Ma quando è iniziata la relazione di Piqué con Clara Chía Martí la ragazza aveva 22 anni: la stessa differenza con la 44enne Shakira. Il numero 3 è quello che lui ha sempre indossato sulla maglia. La canzone dura esattamente 3:33 minuti, e quando dice “io valgo due di 22”, lo fa proprio al minuto 2:22. 

   
In un’altra strofa, Shakira cita vari marchi di lusso in contrapposizione ad altri più popolari e accessibili: Gerard è un fan di auto e orologi e ha collezioni da un milione di dollari di entrambi gli articoli. “Zero rancore, bebé/ ti auguro ti vada bene con il mio presunto rimpiazzo/ sei così strano che non riesco nemmeno più a distinguerti /Io valgo due su 22/ hai scambiato una Ferrari con una Twingo/ hai scambiato un Rolex con un Casio/ Stai andando troppo veloce, rallenta”. Sia la Casio sia la Renault hanno subito risposto.

  
Un’altra strofa in riferimento al fatto che Piqué aveva voluto la loro casa vicino a quella della mamma. “Mi hai lasciato la suocera come vicina / con la stampa alla porta e il debito all’erario/ Pensavi di avermi fatto del male e invece mi hai reso più dura”. “Perdón que te sal-pique”: gioco di parole intraducibile, “scusa se ti ho schizzato”, “vedi un po’ di smammare Piqué”. “Le donne non piangono più, le donne fatturano”. Gol per Shakira ed emancipazione collettiva. 

 
“Una lupa come me non è per quelli come te”: riferimento alla hit del 2009 “La loba”. “Ero troppo grande per te / ed è per questo che stai con qualcuno proprio come te”. E su Clara: “Ha il nome di una brava persona. Chiara-mente non è come suona. Lei è proprio come te”. Anche qui, quasi impossibile rendere il tono di disprezzo della parola “igualita”. “Molta palestra ma fai lavorare un po’ anche il cervello”, chiede a Piqué in un altro verso, riferendosi alla mancanza di intelligenza del portare Clara nella casa di famiglia quando era la sua amante.

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