Cristiano Godano (foto di Gabriella Vaghini) 

Cristiano Godano, l'alieno gentile. L'underground, l'amico Guido Crosetto, il nuovo album

“Serve dare coraggio alla propria vulnerabilità”

Raffaele Rossi

Secondo disco solista per il frontman dei Marlene Kuntz: "Stammi accanto", otto canzoni tra poesia e ansia, che presenterà con un tour nei club. “Non c'è più una scena vivace che permetta il confronto tra ragazzi. Il ministro della Difesa? Grande sensibilità artistica: eravamo insieme nella coop Zabum, negli anni '90”

Con il ministro Guido Crosetto sono in buoni rapporti, ma non ci frequentiamo. Se ci dovessimo incontrare ci saluteremmo. Ho ottimi ricordi della sua sensibilità artistica: ha contribuito ad alimentare la scena live”. Non un pesce d'aprile, ma la parola di Cristiano Godano, frontman dei Marlene Kuntz. Che conferma l’insolito ruolo nella scena alternativa italiana degli anni Novanta dell’attuale ministro della Difesa e fondatore di FdI. Ospite a Un giorno da Pecora su Rai Radio 1, Crosetto aveva infatti ripercorso uno strabiliante Amarcord, che ha fatto trasecolare in molti. “A Cuneo avevamo fondato la cooperativa culturale Zabum, dove sono passati artisti che poi sarebbero diventati famosissimi: Albanese, Bisio, i Mau Mau, i Subsonica, gli Africa Unite, i Marlene Kuntz. Cristiano Godano è un carissimo amico da allora: spero di non rovinargli la piazza, perché è un bravissimo ragazzo a cui voglio bene. Producevamo artisti che nessuno produceva in Italia, perché erano tutti sconosciuti”.

 

  
“Era il momento pre-Catartica, il primo disco con i Marlene Kuntz”, ricorda Godano. “Io stavo facendo il mio percorso universitario e portavo avanti il mio sogno legato alla musica. Entrai in Zabum, fondata da Alberto Castoldi, mente visionaria. Tra gli altri soci c’era anche Crosetto”. Corsi, ricorsi e incroci pazzeschi, che forse erano possibili solo nel contesto dell’Italia di quegli anni. Anche grazie ai molti locali che promuovevano una scena in gran fermento. Molti hanno chiuso negli ultimi anni, e Godano conferma che “oggi non c’è una scena così vivace, che permetta il confronto tra ragazzi. Con il Covid che ha dato la mazzata e molti gestori che non ce l’hanno fatta”. 

     
Ora il cantautore, musicista e scrittore arriva al suo secondo album da solista, Stammi Accanto, fuori venerdì 4 aprile, cinque anni dopo Mi ero perso il cuore del 2020. Parte da Roma poi il tour nei club insieme ai Guano Padano: l’artista promette “concerti adulti e internazionali” ricchi di “raffinatezza e densità emotiva”. E il pubblico non potrà fare altro che essere colpito “dalla potenza evocativa dei brani dal vivo”.

 
Composto da otto tracce, Stammi accanto è un lavoro “inquieto e gentile”, a metà “fra purezza e confidenza”. Per arrivare a questo “è sempre determinante leggere”, sottolinea Godano, per lasciarsi alle spalle una povertà lessicale sempre più diffusa. Un disco “puro che non cerca colpi a effetto” e forse, proprio per questo “potrebbe quasi apparire alieno”. Un lavoro di “parole scelte che si sobbarcano anche quelle scartate”: il non detto è una “caratteristica evidente” del modo di scrivere testi del cantautore. “Ricompare il mondo che non vorrei / ogni cosa porta il peso dei nostri guai” canta nel brano Eppure so, come se  avesse letto il futuro mentre scriveva il disco, tra il 2021 e il 2022. Le canzoni “sono coeve con la scoperta del vaccino Covid, un elemento di rinascita e speranza di uscire dall'incubo, di vitalità pronta a esplodere. Proprio per questo ho sentito che uscire con questo disco, allora, era inappropriato”. Così ha deciso di congelare le canzoni per poi tirarle fuori dal ghiaccio oggi che “siamo entrati in un altro incubo, quello dell’eventualità surreale e drammatica della guerra. Serve dare coraggio alla propria vulnerabilità perché da essa troviamo le energie sufficienti per alimentare la nostra speranza”, l’elemento che ci può impedire “di ritrovarci bloccati dall’angoscia”.

  

L’ansia fa capolino anche in Dentro la ferita, cantata insieme a Samuele Bersani, conosciuto in Islanda, ai tempi delle riprese dei tre video per l’ottavo disco dei Marlene. “Lo stimo, mi piace la sua testa e la sua musica”. Stammi accanto è un disco cresciuto e mutato, come la consapevolezza del mondo negli ultimi anni. Con questo progetto “ricco di libertà espressiva” per come è pensato, suonato e arrangiato, Godano rimane sempre “coerente” con se stesso e con il suo pubblico. Alimentato da una “purezza d’intenti” e da una “voglia di valorizzare la musica, senza malizia nella produzione”. Un disco che va oltre la semplice raccolta di canzoni ma che ha l’obiettivo di invitare a riscoprire la “bellezza della parola” e l’importanza dei legami umani.