
musica
Nu Genea, C'mon Tigre, Il Mago del Gelato. Il panorama è ricco e vivacissimo
“Chi è Nicola Felpieri?” è il primo disco del Mago del Gelato, band che si iscrive al filone del jazz-funk all'italiana, iniziato dai Calibro 35. All'interno dell'album anche collaborazioni come quella con Le Feste Antonacci che proeittano il genere su sonorità più elettroniche alla Cosmo
E’ una vecchia storia il flirt tra i musicisti italiani e il suono jazz-funk, punteggiato di refrain che risalgono alla vivacissima scena napoletana anni Settanta, sintomo di un mai sopito amore tra la città partenopea e le citazioni americane progressivamente sempre più contaminate da “cose nostre”. Un polo musicale a cui ha spesso fatto da pendant l’ambiente milanese, dai tempi del laboratorio di Venegoni & Co., fino al lungo percorso tracciato tra queste sonorità dai Calibro 35, con la loro poetica d’una visualità musicale sempre più sofisticata. La questione ha ripreso forza in questi ultimi mesi, di nuovo a Napoli, con l’affermarsi di una formazione, i Nu Genea, che rivisita e rinnova il Neapolitan Power di Tony Esposito, Avitabile, De Piscopo e soprattutto Pino Daniele, con un’inclinazione che dà spazio alle influenze afrobeat e si risolve in un suono complesso e raffinato, che sfiora cose fatte molti anni addietro dagli Steely Dan – ascoltate l’ultimo album “Bar Mediterraneo” per avere un quadro sonoro della loro proposta.
Intanto si è fatta sempre più presente, e finalmente considerata, la proposta di un collettivo attivo da oltre un decennio con il nome di C’mon Tigre, contraddistinto da una vocazione e da collaborazioni internazionali. La loro vena musicale tiene sempre in primo piano la lezione del tropicalismo brasiliano, e la mescola a campioni sonori d’ogni provenienza. Per decifrarla consigliamo l’ultimo album, “Habitat”, uscito un paio d’anni fa, ripubblicazione dell’album d’esordio di dieci anni fa (“TEN – C’mon Tigre 10th Anniversary Edition”), o ancora “Instrumental Ensemble – Soundtrack For Imaginary Movie Vol.1”, il progetto “side” dei C’mon Tigre che s’inoltra nel sempre più fertile territorio della musica cinematica. Ma per conoscere la vera novità della declinazione italiana del suono jazz-funk serve tornare a Milano, o meglio in quella turbolenta zona che oggi fa da sfondo alle serie tv gangsteristiche che effigiano la città come un incrocio tra Chicago e Guatemala City (“Gangs of Milano” su Sky) e che va sotto l’acronimo di NoLo – a Nord di piazzale Loreto – nell’area cosmopolita di via Padova. Qui, prelevando il nome da un esercizio commerciale della via, si sono formati Il Mago del Gelato, quattro membri fissi e altri che allargano la formazione fino a sette componenti negli appuntamenti live. E’ appena uscito, per la rediviva, gloriosa etichetta Numero Uno (quanti ricordi… oggi è la sigla delle produzioni sperimentali della Sony Italia), “Chi è Nicola Felpieri?”, primo album vero e proprio del gruppo dopo un Ep di esordio, e si resta stupefatti dalla qualità e dall’originalità della proposta.
La collocazione, assai liquida, è quella di un suono funky&jazz con larghe venature cinematiche ed evidenti riferimenti ai grandi compositori nostrani di musica da film di fine Novecento, Umiliani e Piccioni in testa. E poi la rispettosa parentela con quanto Enrico Gabrielli ha mosso a Milano con le sue multiformi collaborazioni con tanti diversi nuclei creativi, Calibro 35 in testa. Ma l’album, nel quale figura tra gli ospiti anche il nostro prediletto Venerus – altro nome che si muove in zone musicali non distanti – è una continua scoperta e una successione di sorprese creative, a cominciare dall’uso delle vocalità, che sembrano rubate durante un’irruzione in una sala di doppiaggio cinematografico. Va poi detto che qui, in controtendenza con tanto fai da te oggi diffusissimo, siamo nel territorio della musica “difficile da suonare”, che richiede preparazione, versatilità e conoscenza tecnica e teorica. Ma ci sta: Il Mago del Gelato è una novità che farà la gioia degli amanti del groove e la bella energia di questo album lo rende tra le migliori novità emerse nell’annata (e pensare che questi inveterati milanesi hanno scelto di registrare in Puglia, lontano dalle notturne ambientazioni poliziottesche del cinema di serie B).
Poi, allontanandosi un po’, ma frugando tra le collaborazioni di “Chi è Nicola Felpieri?” si può incontrare Le Feste Antonacci, la sigla scelta da due produttori italiani stanziati a Parigi da anni, di cui si sa poco, ma ciò che si ascolta è molto buono (il nome spiegano di averlo inventato guardando i video di Biagio Antonacci, dove spesso si vedono dei gran party pieni di ragazze elegantissime). L’impressione è quasi un ensemble un po’ indefinito e instabile, comunque collocabile nell’area di un funk elettronico di nuovo venato di tropicalismo e con macchiette demenziali, in azione da diversi anni, ma con una produzione sparsa e all’attivo almeno un videoclip notevole (“Fetiche Fonético”, in collaborazione con la band portoghese Ganso) e un nuovo singolo fuori in questi giorni (“Porgi l’altra guancia”). C’è un po’ di Cosmo nella loro musica, gusto per variazioni inattese e una versione di “Vacanze Romane” (Matia Bazar) che risale al 2018 ma vale la pena di recuperare. Da seguire. Poi potremmo proseguire il digging, perché le scoperte, come vedete, sono innumerevoli. Ma provateci in proprio.