Massimo Ferrero non è più il presidente della Sampdoria
La Figc ha comunicato ai diretti interessati la decadenza a seguito della condanna per il crac Livingston. Nella sostanza, però, non cambia nulla: Ferrero resta il proprietario del club
Massimo Ferrero non è più il presidente della Sampdoria, almeno formalmente. La Figc ha comunicato al patron della società blucerchiata e alla Lega di Serie A la decadenza della carica: nella sostanza non cambia nulla, perché l'imprenditore romano resta il proprietario del club e avrà pieno potere decisionale. L'unico problema è che non potrà rappresentare legalmente la Sampdoria, ad esempio nelle assemblee di Lega, dunque dovrà necessariamente passare l'incarico a qualcun altro.
L'avvenuta decadenza è dovuta al controverso crac Livingston dell'ottobre 2010: la compagnia aerea era in mano alla Fg Holding, di proprietà di Massimo Ferrero. L'anno scorso, precisamente il 4 febbraio 2016, lo stesso Ferrero patteggiò la condanna a un anno e dieci mesi. In base all'articolo 22 bis delle Norme organizzative interne federali, chi viene condannato in via definitiva “a pene detentive superiori a un anno” non può essere “dirigente di società”. Il conflitto, in altre parole, diventa palese.
Dopo la condanna in seguito al patteggiamento chiesto da lui stesso, Ferrero ha presentato ricorso in Cassazione, che lo scorso ottobre lo ha respinto facendo diventare la sentenza definitiva. A quel punto la decadenza da presidente della Sampdoria diventava un atto obbligato per la Federazione, che ha ottemperato a tutte le disposizioni fino alla comunicazione avvenuta ieri. Inter-Sampdoria di lunedì sera è stata dunque l'ultima partita di Ferrero presidente.
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