Domani, venerdì 12 maggio, sciopero di 24 ore nel pubblico impiego

Redazione Web

L'agitazione è stata indetta dalla Federazione dei sindacati indipendenti "per porre fine al precariato". Possibili disservizi in uffici, scuole e nel comparto sanitario

Per la giornata di domani, venerdì 12 maggio, la Fsi-Usae (Federazione dei sindacati indipendenti) ha proclamato uno sciopero di 24 ore del personale di tutte le pubbliche amministrazioni annunciando contestualmente delle “manifestazioni territoriali di protesta”. I disservizi, dunque, interessano a vario titolo uffici pubblici, scuole e anche il comparto del servizio sanitario nazionale, ma verranno garantiti i servizi minimi essenziali e quelli d'urgenza con il contingente minimo di personale, esattamente come prevede la legge.

Fsi vuole “porre fine al precariato nel pubblico impiego e ha quantificato in 250 euro medie pro-capite mensili gli aumenti contrattuali necessari per un reale adeguamento delle retribuzioni al costo della vita nel nostro paese”. Tutto questo perché, scrivono i sindacati, “mentre i lavoratori della pubblica amministrazione avevano gli stipendi bloccati per legge, le categorie del lavoro privato si accingono alla sottoscrizione del triennio 2016-2018 dopo che hanno già goduto di rinnovi contrattuali relativi ai trienni 2010-2012 e 2013-2015, con rivalutazioni che complessivamente porteranno gli aumenti delle loro buste paga a oltre 300 euro”.



Il bersaglio della polemica è il governo che “forte dell’accordo tendente a limitare a 85 euro medi pro capite il rinnovo contrattuale con cui sono stati svenduti i contratti dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni, non ha nemmeno ritenuto opportuno stanziare le risorse nella misura necessaria a garantire aumenti adeguati alle richieste”.

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