27 VOLTE IN BIANCO

Mariarosa Mancuso

    La commedia americana recente si divide tra l'era pre-Apatow e l'era post-Apatow. “27 volte in bianco” appartiene saldamente alla vecchia scuola. Non importa se compare la bionda Katherine Heigl, già dottoressa Izzie in “Grey's Academy”, nonché protagonista di “Molto incinta”, il film che ha scaraventato il regista Judd Apatow nella lista dei quarantenni più intelligenti – e redditizi – di Hollywood. Appartiene altrettanto saldamente all'era “pre-Apatow” anche “L'amore secondo Dan”, nonostante la presenza di Steve Carrell, altro attore che diretto da Apatow fa scintille (e a fianco di Juliette Binoche si spegne, lo potrete constatare la prossima settimana, quando il film sarà nelle sale). Miss Heigl ha liquidato “Molto incinta” come “una storia sessista, dove le donne erano bisbetiche, prive di umorismo e nevrotiche, mentre gli uomini erano tutti simpatici e divertenti”. E ha liquidato “27 volte in bianco” come “una sciocchezza romantica”. Stante la diversità dei due film, se ne ricava che non sempre i suoi giudizi sono affidabili (e la ragazza ha una certa tendenza a sparlare di quel che fa). Per farla somigliare all'eterna damigella, che ha partecipato a 27 matrimoni senza mai acchiappare il bouquet della sposa e tantomeno un fidanzato, le tingono i capelli color castano spento (sempre meglio della parrucca di Laura Linney in “La famiglia Savage”). I guai arrivano quando vogliono farci credere che è innamorata del suo capo Ed Burns, e lui neanche se ne accorge, salvo innamorarsi a prima vista della di lei sorella, appena spunta all'orizzonte. Qui bisogna fare una pausa, e chiedere una moratoria per Malin Akerman, attrice come se ne vedono di rado nel cinema americano: era inguardabile accanto a Ben Stiller (“Lo spaccacuori”), qui fa il bis. Bravissima invece Judy Greer, nella parte della migliore amica: un incrocio tra la giovane Maggie Smith e Joan Cusack, favorita dalle migliori battute del copione (la sceneggiatrice Alen Brosh McKenna aveva lavorato meglio adattando “Il diavolo veste Prada”). Quante commedie romantiche si salvano almeno un po' grazie agli amici del cuore? Abbiamo perso il conto. Divertono i 27 vestiti per i matrimoni a tema – via col vento, conigliette a Las Vegas, maschi in gonna e femmine in smoking, colori intonati alle bomboniere, vecchio west – e i titoli di coda.