NESSUNA VERITÀ

Mariarosa Mancuso

    Lo standard delle scene con gli elicotteri risale al Vietnam movie (infatti “Tropic Thunder” non si lascia scappare l'occasione per parodiare anche loro, oltre al mutilato con gli uncini). Spargono napalm di mattina con la Cavalcata delle Valchirie come colonna sonora, scendono a caricare soldati spappolati, spuntano a coppie da dietro le colline, si mettono muso a muso, cambiano direzione: il rumore delle pale, mixato con le canzoni anni Settanta, fa più effetto di una madeleine. In “Capricorn One”, gli elicotteri dei cattivi aspettano in cima alla parete faticosamente appena scalata dai buoni che vogliono gridare al mondo la verità: la missione spaziale su Marte non ha mai avuto luogo, gli astronauti sono in un hangar con un po' di sabbia e una telecamera. “Nessuna verità” cambia guerra e fissa il nuovo standard: l'elicottero nel deserto iracheno, che insegue limousine o terroristi finti pastori con capretta. E' uno dei molti meriti dell'ultimo film di Ridley Scott (non era male neanche il penultimo, “American Gangster”). Comincia con un attentato a Manchester. L'intelligence non è riuscita a sventarlo: i terroristi vivono nel passato, evitando cellulari e mail, forse scambiandosi pizzini, difficile che la Cia li intercetti (tra le altre cose, impariamo il trucco per non farsi leggere le labbra dai satelliti puntati sul deserto: bastano due macchine che girano in tondo e fanno polvere, accecando l'occhio spaziale). I cattivi hanno un superpiano: instaurare il califfato in tutto il  mondo. I nostri eroi – a pari merito di bravura – sono Leonardo DiCaprio e Russell Crowe. Il primo parla benissimo l'arabo, gli bastano un caftano e una barbetta per infiltrarsi ovunque. Il secondo è un culo di pietra che al quartier generale vive in simbiosi con l'auricolare, anche quando accompagna il bambino a scuola o al campetto di calcio (per antico vizio, non racconta mai ai sottoposti la verità). Dall'Iraq si va in Giordania (“una monarchia con l'asciugamano in testa”), poi in Siria, e in molti altri posti, quasi tutti scrutati dai satelliti. Grazie al bravo sceneggiatore William Monahan (lo stesso di “The Departed”, girato da Martin Scorsese), senza perdere mai il filo e senza inutili spiegazioni. DiCaprio incarna l'intelligence dal volto umano, Russell Crowe ha le idee chiare: “Devi decidere da che parte della croce stai: o pianti chiodi o stai appeso”.