LISSY – PRINCIPESSA ALLA RISCOSSA

Mariarosa Mancuso

    In Germania ha scalzato il topo Ratatouille dalla classifica degli incassi. Il vantaggio è che Michael Herbig giocava (quasi) in casa: pesante accento austriaco, e conoscenza perfetta dell'infelice principessa Sissi, moglie infelice – nonché cugina – di Francesco Giuseppe imperatore dell'Austria. La sappiamo a memoria anche noi. Colpa della trilogia girata negli anni 50 da Ernst Marischka: lanciò l'attrice Romy Schneider, ed è cara ai programmatori televisivi durante le feste comandate, assieme a “Sette spose per sette fratelli” e “Tutti insieme appassionatamente”. “Lissy – Principessa alla riscossa” sta a Sissi come Shreck sta a un normale orco di una normale favola. Partiamo dalla vita a corte – noiosa, signora mia, non sa quanto noiosa, tra walzer e salotti. Per fortuna arriva lo Yeti, abominevole uomo delle Nevi reduce da un patto con il diavolo: ti salvo da sicura morte, in cambio della più bella fanciulla del mondo (ma non volevano le anime, una volta? da quando vanno a caccia di efebiche ragazze capaci di imitare Marlene Dietrich?). Rapisce Sissy, tra frizzi e lazzi anche pesanti, non solo per bambini, e finalmente la fa divertire un po'.