BAGHDAD TWIST

Mariarosa Mancuso

    I filmini in superotto (vale anche per le riprese con i cellulari) sono noiosi se guardati in contemporanea e preziosi se sopravvivono dopo decenni. Joe Balass è nato a Baghdad nel 1966, quattro anni dopo è scappato dall'Iraq con la famiglia. La situazione per gli ebrei cominciava a diventare molto pericolosa. “Se ce ne andiamo forse moriremo, se restiamo moriremo di sicuro”: queste le ultime parole pronunciate nel film. Somiglia a “Persepolis”, quando Marjane Satrapi racconta la vita prima della Rivoluzione khomeinista. Ma con le immagini amatoriali: unghie dipinte, donne nei laboratori scientifici, balli lenti e twist scatenati, braccia e gambe nude, tacchi, minigonne, radioline, matrimoni e battesimi. Prima che i vicini cominciassero a denunciarti.