ANTICHRIST

Mariarosa Mancuso

    La ricetta dell'orrore non è cambiata da Edgar Allan Poe: servono un personaggio sensibile , meglio se dai nervi scossi, e una situazione pericolosa in cui ficcarlo. Possibilmente verosimile, aggiungiamo noi. Lars von Trier segue le istruzioni nella maniera più idiota (giusto per rendere omaggio a uno dei suoi film più beffardi). Charlotte Gainsbourg va nella casetta tra i boschi per volontà del marito psicoanalista che le ha tolto gli psicofarmaci e la vuole curare personalmente. Amorevole prospettiva, non fosse che il lutto da elaborare riguarda il bambino della coppia, volato dalla finestra con l'orsacchiotto di pezza mentre i due facevano l'amore. Accade nella prima scena in bianco e nero, la straziante aria di Haendel “Lascia ch'io pianga” per colonna sonora. Scovata la situazione e il personaggio, il danese aggiunge tutto quel che gli capita sottomano: urla di bambini nel bosco, volpi parlanti, corvi putrefatti, seppellimenti prematuri, stregoneria, sessi martoriati. I dialoghi, già tremendi in originale, sono stati supervisionati da Paolo Crepet. Sensibili e amanti del cinema di von Trier, astenersi.