OGGI SPOSI

Mariarosa Mancuso

    Una commedia italiana davvero divertente è tanto rara che mette voglia di smontare il giocattolo. Serve per capire come mai guardando “Ex” (della premiata ditta Brizzi-Martani che qui affiancano il bravo Fabio Bonifacci) avevamo riso tre volte in due ore, e vedendo “Oggi sposi” abbiamo riso sempre. Molto dipende dalla fatica, dalla dedizione, dalla cura per i dettagli: regole che valgono per le sceneggiature e altre cose che allietano la vita. Se uno non si ferma al minimo sindacale, se non stacca alle cinque perché tanto con i contributi statali si rientra dalle spese e quindi è perfettamente inutile conquistare il pubblico, se non ricicla gag a base di calzoni calati e carta igienica mancante, i risultati si vedono (speriamo che il botteghino paghi: queste sono le commedie che dovrebbero trascinare fuori casa gli spettatori natalizi). E molto dipende dal fatto che gli attori recitano passando dal parrucchiere e dal costumista prima di arrivare sul set. Luca Argentero in “Solo un padre” era un giovanotto della borghesia torinese (sempre Luca Lucini alla regia, che aveva scoperto Riccardo Scamarcio in “L'uomo perfetto”). Qui è un credibile poliziotto pugliese fidanzato con la figlia dell'ambasciatore indiano, atterrito all'idea che si deve sposare in gonna e turbante, cosparso di zafferano come un risotto (vivaddio, sparisce la correttezza politica di “Diverso da chi?”: pugliesi e indù sono categorie meno protette dei gay). A Filippo Nigro mettono in testa una parrucca, gli fanno fare il magistrato d'assalto: passa la vita ad ascoltare conversazioni altrui, si innamora una volta ogni diciotto anni, puntualmente finisce con il cuore spezzato a fare il testimone di nozze, nel tempo libero pedina la giovane fidanzata del padre. E, miracolo, in “Oggi sposi” c'è l'Italia: oltre alle intercettazioni troviamo gli outlet, i furbetti, le veline trattate senza moralismo, le coppie che con pochi soldi si sposano e mettono su casa, la chat con la mamma che consiglia la maglia di lana. I giovani (che fanno mestieri normali non creativi) si imbucano a un pranzo di nozze altrui con tutta la famiglia sicula e provocano un disastro, applicando l'arte di arrangiarsi alla Totò. Citazioni perfino da “Il padrino”, signore corpulente vestite Prada, comparsata eccellente di Renato Pozzetto: le sue scene sono uno spasso. E lo stesso vale per il finale che fa svenire le zie.