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Mariarosa Mancuso

    Nulla più al mondo sembra abbastanza forte per riuscire a tener separati due ragazzini che si amano: i Capuleti e i Montecchi l'un contro l'altro armati nella Verona di William Shakespeare appartengono a un'epoca passata. Questo dicono i nostalgici, convinti che tutto il bello sia già archiviato, andando a braccetto con i teorici del postmoderno, convinti che le storie oggi si possano solo smontare. A nessuno viene in mente che le grandi storie d'amore si possono, per esempio, trasportare in contesti meno scontati. Questo dovrebbe essere, infatti, il mestiere dei romanzieri, degli sceneggiatori e dei registi: storie nuove è da secoli che non ne girano. Oggi un Romeo e una Giulietta farebbero l'amore via Facebook (o Twitter o Skype), alla faccia delle famiglie in lotta. A patto però che i due vivano in Europa o negli Stati Uniti, e siano dotati di paghetta. Non vale per Bilal, diciassettenne curdo che dall'Iraq vuole raggiungere la sua Mina, trasferita a Londra al seguito di un padre piuttosto padrone. Tra loro, qualche squillo con il telefono fisso, più che altro silenzi quando il padre risponde o sta in ascolto. Cocciuto e innamorato. In tre mesi Bilal arriva a piedi fino a Calais. Resta da superare il canale della Manica, presidiato da poliziotti che conoscono ogni angolo di camion dove un ragazzo clandestino si può nascondere. Lo spunto viene da un romanzo di Olivier Adams, “Al riparo di nulla”, appena uscito da Bompiani: una casalinga di mezza età per noia si avvicina a un campo di clandestini (chiamati “kossovari” dalla gente dei dintorni, ma di ogni nazionalità), ricavandone un'occupazione e parecchie delusioni: attorno al campo, e ai disgraziati che lo abitano, gente per bene e gente un po' meno per bene cerca il proprio tornaconto. Scartata l'ipotesi camion, impraticabile, resta l'ipotesi più folle: traversare la Manica a nuoto. Prima bisogna allenarsi in piscina, usata fino a quel momento solo per le docce. A bordo vasca Bilal incontra Simon, istruttore di nuoto: un Vincent Lindon pesto e malinconico. La moglie lo ha abbandonato per distribuire zuppe calde ai barboni, in compagnia del nuovo fidanzato. Simon comincia a aiutare Bilal per ripicca contro la fedifraga. E' la prima cosa che si apprezza nel film, che non rinuncia al messaggio, ma almeno ha cura di impacchettarlo in una grande storia d'amore.