TRA LE NUVOLE

Mariarosa Mancuso

    Negli ultimi mesi abbiamo sentito parlare di commedia garbata, commedia malinconica, commedia pecoreccia, commedia matura, commedia alla livornese. Normale: a un film che non fa ridere il dibattito fornisce l'imbragatura di sicurezza per cavarsela comunque senza danni. Ai film che fanno ridere – come questo, diretto dal regista di “Juno” e “Thank You for Smoking” – il dibattito non serve. Neanche quando verte sui disoccupati, che in “Tra le nuvole” sono stati presi dalla strada (quasi tutti, Jason Reitman non ha il cuore tanto grande da compromettere il film: quando serve un attore, prende Zach Galifianakis), fingendo di girare un documentario. Uomini e donne che risposero all'annuncio furono sistemati davanti a una macchina da presa, con l'invito a dire liberamente quel che avrebbero voluto dire al momento fatidico. Messa in questi termini, la retorica sui disoccupati veri fatti lavorare nel film si sgonfia un po', ma non è colpa nostra se le cose sono andate così. Per i film che fanno ridere il dibattito non serve, basta qualche accenno alle battute o alle situazioni. “Hai presente quando laguardi negli occhi e tutto il resto scompare? Io no”, risponde George Clooney ai piazzisti dell'amore vero. Porta in giro una sagoma che ritrae due fidanzati: la sorella e il futuro cognato, da fotografare (come una volta usava fare con i nanetti da giardino rapiti ai proprietari) nei più vari aeroporti americani. Compito adatto a uno che gira l'America licenziando per conto terzi e quando torna a casa gli manca tutto: gli asiatici con i mocassini che sveltiscono il check-in, l'aria riciclata, gli accappatoi degli alberghi, le noccioline del frigo bar. Finché in ditta arriva una fanciulla in tailleur e tacchi alti convinta che si possa far meglio, licenziando via chat e risparmiando. Jason Reitman e lo sceneggiatore Sheldon Turner (premiati con un Golden Globe) hanno lavorato benissimo soprattutto sulle due ragazze. Vera Farmiga è la trentenne che gareggia con George in seduzione da bar e carte di credito platinate. Anna Kendrick è la ventenne che si presenta in aeroporto con il valigione e deve ridurre il bagaglio davanti a tutti. La chiacchiere sui maschi sono da antologia. La terza, alla vigilia del matrimonio, sta sulle sue: è Melanie Lynskey, la ragazza assassina che faceva coppia con Kate Winslet in “Creature del cielo” di Peter Jackson.