APPUNTAMENTO CON L'AMORE

Mariarosa Mancuso

    "Viva l'Italia" ha gridato Mauro Fiore, direttore della fotografia di origini calabresi premiato con l'Oscar per la fotografia di “Avatar”. Forse avrebbe fatto meglio a gridare “Viva gli Stati Uniti”. Dove altro può capitare che un giovanotto straniero e provinciale vinca il massimo riconoscimento nella sua professione, a 46 anni, dopo essere stato chiamato sul set più ambito di Hollywood? Accade solo in un luogo che tiene in massimo conto il merito e non l'intreccio devastante di raccomandazioni, aiuti statali e velleità creative che contraddistingue il nostro cinema. Fosse rimasto in Italia, invece di seguire a sette anni i genitori a Chicago (la leggenda racconta una famiglia che parte con le valigie di cartone), avrebbe vivacchiato in attesa di un lavoro, si sarebbe lamentato per il precariato (che nel mestiere è la regola: chiunque vale quanto il suo ultimo film, nessuno garantisce il posto fisso fino all'età della pensione), sarebbe finito a inquadrare non i giganti blu di Pandora ma attori che pronunciano stanchi dialoghi tra tinello e cucina. Nella scia, sono saltate fuori le origine italiche di Garry Marshall, alias Masciarelli: il regista di “Pretty Woman” – da trent'anni replicato in ogni occasione, con ascolti record - e di questo film ambientato il giorno di San Valentino, festa degli innamorati e incubo per gli spaiati. Da noi esce in ritardo rispetto alla data – era il perfetto film da appuntamento parodiato in “Date Movie”. Fa da modello “Love Actually” del britannico Richars Curtis: tante, perfino troppe, storie losangeline che si intrecciano attorno a un negozio di fioraio, nel giorno più redditizio per le consegne a domicilio. Comprano rose e orchidee i fedifraghi (due composizioni uguali, due indirizzi diversi), i ragazzini al primo amore facendosi fare uno sconto, i ritardatari che hanno dimenticato la ricorrenza (“Ma non cade sempre di giovedi?” “No, quello è il giorno del Ringraziamento”). Le hostess hanno la spilletta con Cupido appuntata sul bavero, e distribuiscono lecca lecca a forma di cuore ai passeggeri ancora sonnacchiosi, tra cui la soldatessa Julia Roberts. Il cast è perfetto per ripassare i nomi dei giovani attori emergenti. Per esempio Taylor Lautner, lupo mannaro in “Twilight”. Se riconoscete solo Kathy Bates, Shirley McLaine, Jamie Foxx nella parte del cronista sportivo dirottato sulla cronaca rosa, è un po' che trascurate il cinema.