A-TEAM

Mariarosa Mancuso

    Lasciate tranquilli i telefilm. Le serie tv non ci guadagnano quando vengono trasferite sul grande schermo in presa quasi diretta (vedi “Sex and The City”: il primo era scarso, il secondo di più). Le serie tv ci guadagnano ancora meno a trasferirsi sul piccolo schermo a scoppio ritardato (vedi la saga cinematografica ricavata da “Star Trek”: solo il geniale J. J. Abrams di “Lost” è riuscito nell'impresa mostrando Kirk e Spock ragazzini, l'Enterprise al suo viaggio inaugurale, reinventando le origini del mito con la necessaria scanzonataggine). Creato da Stephen J. Cannel, andato in onda dal 1983 al 1987, “A-Team” stava bene dove stava: nelle repliche, in dvd o in streaming, a esclusivo appannaggio degli appassionati che recitano i passi scelti a memoria (ce n'è sicuramente una in “Cop Out” di Kevin Smith, che inizia con dieci minuti di interrogatorio messi insieme rubando battute a film e telefilm d'azione). Il film scritto e diretto da Joe Carnahan – era stato arruolato da Tom Cruise per “Mission Impossible III”, poi litigarono e subentrò J. J. Abrams, sempre lui – arriva nei cinema ora, blockbuster da stagione estiva americana. Ma il primo tentativo di tirar fuori il magnifico quartetto dalla naftalina risale agli anni Novanta. Hannibal Smith, Templeton Peck detto “sberla”, Barracus e Murdoch erano reduci dal Vietnam, soldati delle Forze speciali caduti in disgrazia, e da quel momento impegnati come mercenari al servizio del bene. La guerra del Golfo fu quindi considerata un pretesto sufficiente per mettere in cantiere un film. La preparazione è durata tanto a lungo che ora i quattro sono reduci dall'Iraq, mantenendo i loro caratterini: uno è preciso, l'altro fantasioso, il terzo ama solo il suo furgone, il quarto è matto, non per modo di dire: ogni volta che hanno bisogno di lui per una missione devono farsi strada tra catatonici e tipi che credono di essere Napoleone (qui viene fatto fuggire durante una proiezione de “La grande fuga”, con occhialini tridimensionali e un mezzo pesante che sfonda la parete, come temevano gli spettatori vedendo arrivare il treno nel primo spettacolo cinematografico organizzato dai fratelli Lumière). I quattro erano partiti alla ricerca di matrici per stampare falsi dollari americani, possedute dallo Scià. Si ritrovano a bordo di un carroarmato volante. Missione: recuperare l'onore e pagare i danni.