TUTTI AL MARE

Mariarosa Mancuso

    Premiata ditta Cerami, cineasti di padre in figlio. Nel patrimonio di famiglia – “Caro, tutto questo un giorno sarà tuo” – c'è “Casotto” di Sergio Citti, anno 1977. Film tratto da un racconto di Vincenzo Cerami, sceneggiato dal medesimo, ora donato all'erede trentenne Matteo che debutta nella regia. “Gente che va gente che viene” in un ristorantino sulla spiaggia, “Tutti al mare” è stato riscritto dal genitore per adattarlo ai tempi moderni (come quando a passare di padre in figlio erano soltanto i cappotti rivoltati). In soldoni, significa aggiungere un personaggio un po' stronzo che lavora in televisione – Anna Bonaiuto, un bel salto, dagli spettacoli di Mario Martone e Carlo Cecchi al gommone, ma per Cerami & Cerami i sacrifici si fanno volentieri – e mandarlo alla deriva. Papà Cerami ha anche un piccolo ruolo da attore nel film: purtroppo del personaggio non ricordiamo altro che le unghie dei piedi dipinte (Pasolini aveva torto sulle lucciole, ma probabilmente aveva ragione sulla scomparsa del maschio borgataro). Per gli spettatori tiepidini e un po' perplessi come noi, vengono in soccorso le dichiarazioni degli interessati. Matteo Cerami: “Commedia ultracorale amaramente tragicomica che racconta da un'alba a sera fra le dune di Castelporziano a Ostia, di comparse umane che vanno via lasciando il nulla, dopo una giornata in un ristorante barcone fermo ma in fondo fluttuante nello schiumoso sudicio languido mare che di notte porta e accoglie soliti migranti”. Vincenzo Cerami: “C'è un che di metafisico in questo luogo. Tutti oggi siamo soggetti-oggetti di sguardi, su una barca spiaggiata che ‘galleggia' senza destinazione”. Ancora Matteo: “L'Italia delle tv esprime vite-format. Sono tutti pesci in barile. Li inquadro e pennello con pietas per la loro agghiacciante comicità” (domande tra noi e noi, da non osare mai in pubblico: “Ma uno sceneggiatore non dovrebbe saper scrivere? Da quando il modello è diventato il barocchetto di Nichi Vendola? E la barca, a proposito, è spiaggiata o galleggia?”). In “Casotto”, nel 1977, era finita anche Jodie Foster – Teresina in bikini blu, accompagnata dai nonni e da una cugina tanto idiota che riusciva a trovare il mare – e per tre minuti di pellicola si mostrava perfino Catherine Deneuve. Qui l'apparizione mordi e fuggi tocca a Valerio Mastandrea, vestito da fantino.