KICK-ASS
La rivincita dei nerd. Non quelli che da grandi diventano Steve Jobs o Mark Zuckerberg. Quelli che, stanchi di farsi seghe davanti al computer, comprano per corrispondenza una tuta verde da subacqueo corredata da armi tarantiniane che non sanno usare, e per caso – cercando un gatto – vengono ripresi da una telecamera mentre fanno fuori quattro o cinque cattivi. Tutto quel che volete sapere su di loro, e sulla loro passione per i supereroi o videogame, sta nel saggetto di Benjamin Nugent uscito da Isbm, “Storia naturale dei nerd”. In copertina, occhiali da miope tenuti insieme dal nastro adesivo (una volta mettevano solo il codice a barre, da questo viene il nome della casa editrice, ora cedono alle lusinghe dell'illustrazione). Occhiali giganti e appena un po' più moderni sono saldamente sul naso di Dave Lizewski, gran divoratore di fumetti dotato di un solo superpotere: agli occhi delle ragazze carine risulta invisibile. La mamma è morta per aneurisma mentre faceva colazione con i corn flakes (anche questo dettaglio stona nella biografia di un giustiziere mascherato: perlomeno i genitori miliardari di Bruce Wayne in arte Batman erano stati uccisi da un ladro nelle strade della pericolosa New York). Il regista Matthew Waughn (mister Claudia Schiffer nella vita, produttore di Guy Ritchie nella professione) si vide rifiutare il copione – tratto dal fumetto di Mark Millar, alla sceneggiatura l'ex giornalista inglese Jane Goldman, capelli rosso fuoco e una passione divorante per il pop – da parecchi produttori. Decise allora di investire soldi suoi. Mossa azzeccata, non tanto per gli incassi in sala (cinquanta milioni di dollari) ma per quelli del dvd, che di milioni ne ha messi insieme oltre duecento. Da noi esce con un po' di ritardo, probabilmente per colpa dell'undicenne Hit-Girl: la ragazza che mena, con richiamo alle hit girl famose per essere famose. La supereroina combatte a suon di musica, veste con la divisa del collegio, nell'originale dice un sacco di parolacce e ha la brutta abitudine di infilare pistole in bocca a gangster adulti. Ha anche una meravigliosa parrucca viola, in tinta con le ginocchiere. Tutto quel che sa gliel'ha insegnato papà, in arte Big Dad. Roger Ebert ha trovato “Kick-Ass” moralmente riprovevole. Ci sentiamo di escluderlo: in Italia il fumetto esce da Panini delle figurine.
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