HANNA

Mariarosa Mancuso

    Storiaccia tormentata, che di rado fa ben sperare: anche al cinema, troppi cuochi guastano il brodo. Seth Lochhead cominciò a scrivere la sceneggiatura originale – alle spalle non ha romanzi né fumetti – nel 2006. Per promozione personale, senza uno straccio di contratto. Danny Boyle si interessò alla trama, per un po' i due lavorarono insieme. Ereditò il testimone il regista Alfonso Cuarón – “I figli degli uomini”, “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban”. Poi il copione di “Hanna” finì nella black list dei migliori film ancora in cerca di produttore, segnalazione che ad alcuni sembra una medaglia e ad altri una maledizione. Hanno ragione entrambi: a volte sono sceneggiature troppo originali perché un produttore voglia rischiare, altre volte sono sceneggiature che vengono rimpallate da una scrivania all'altra, perché all'inizio fanno esclamare “wow, che bella idea!”, e appena si passa allo sviluppo saltano fuori i difetti. Quando fu scritturata Saoirse Ronan per la guerriera ragazzina, volle Joe Wright come regista: avevano lavorato insieme in “Espiazione” e si era trovata bene. Prima scena, una ragazza cacciatrice in un posto che ricorda certi panorami innevati di “Game of Thrones”, dove l'inverno può durare una generazione. La freccia scocca, il cervo muore. Scopriamo che Hanna è stata educata dal padre tedesco in una landa remota della Finlandia: armi, e voci di enciclopedia come cultura generale. Mamme non se ne vedono. Tanto allenamento prevede una chiamata in servizio o una missione da compiere. Prima tappa, la Spagna, dove Hanna incontra una ragazza della sua età (piuttosto civetta), scopre il flamenco (puro innamoramento del regista, non c'entra con la storia), la luce elettrica, i ventilatori, la televisione (che la terrorizzano). Sentiamo odor di Cia? Arriva per interposto tailleur di Cate Blanchett con i capelli rosso fiamma (Andrew O' Hehir su Salon scrive che miss Blanchett recita la parte imitando Tilda Swinton). L'ultimo luogo dove speravamo di ritrovare Joe Wright, dopo “Espiazione” e “Orgoglio e pregiudizio” (taciamo sullo zuccheroso “Solista”) è un film d'azione per spettatori pensanti. Hanna cerca gli assassini in tutta Europa, e nello stesso tempo scoprirà la verità sul suo passato. Resa dei conti tra femmine in un luna park abbandonato, da qualche parte a Berlino est.